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domenica 22 aprile 2012

Due domande a Federico Missio







Standing ovation agli Arcimboldi
come al Politeama Genovese.
Le prime due date del Tour Teatrale confermano il successo
di Marco Mengoni che, oltre al suo indiscusso talento, può contare
sulle atmosfere musicali generate
dall'arrivo di nuovi musicisti e nuovi arrangiatori.
Tra questi, Federico Missio, musicista
con cui abbiamo scambiato due battute




Ascoltare buona musica, per di più suonata benissimo è davvero un gran piacere. Così, visto che nel nostro mondo mengoniano si sono affacciati nuovi personaggi, proviamo a conoscerli un po' meglio. A cominciare da Federico Missio, sassofonista – ma è un termine riduttivo – e co-arrangiatore delle musiche su cui Marco Mengoni dipinge il suo Tour Teatrale 2012.

Giovane, eppure con una sfilza di premi lunga così (potete leggerli tutti sul suo sito web), di gran carattere musicale, e con alle spalle un disco “in proprio”, 4+1 di cui è stato detto, ad esempio, “Federico Missio presenta un lavoro assolutamente ben curato merito della sua attenzione compositiva e realizzativa, ma anche degli ottimi collaboratori di cui si è circondato (…). Tutti i brani scivolano piacevolmente e sanno disegnare sia atmosfere rarefatte e meditative (...). In tutte le tracce, comunque, la vena compositiva di Missio risulta essere ricca di brillanti intuizioni e di notevole livello per complessità strutturale e per la ricchezza ed l'originalità dei temi. (…) Missio ai sassofoni possiede un suono molto personale e si dimostra particolarmente versatile: agile e fluido col soprano sa anche essere caldo e corposo col tenore (…). Con questo "4+1" siamo di fronte ad un ennesimo esempio di jazz italiano dalle grandissime qualità e potenzialità e di cui, sicuramente, ne sentiremo risonanza anche d'oltre confine”. (Alessandro Carabelli per Jazzitalia)


Approfittando delle mille possibilità di questo mondo virtuale, ci siamo presi la libertà di rivolgergli un paio di domande che qui vi proponiamo.

Prima del Tour Teatrale di Marco Mengoni agli Arcimboldi. Come l'hai vissuta? 

Il concerto all'Arcimboldi è stata una prova piuttosto impegnativa sotto il profilo psicologico per due motivi: l'aspettativa della prima unitamente al prestigio del palco. Tuttavia credo che l'abbiamo affrontata con lo spirito giusto e non ti nascondo che il calore del pubblico ci ha aiutato moltissimo.

L'inciso di Dall'Inferno - armoniosamente caotico - è un passaggio ad altissima densità musicale: l'avete inserito per grande coraggio (giacchè si parla di un concerto 'pop') o con la certezza che il pubblico di giovanissimi può crescere nella musica grazie a questo tipo di apporti di gran classe?

"Io credo che spesso le grosse produzioni commettano l'errore di guardare alla musica secondo rigide categorie, concezioni sclerotizzate, unicamente per timore dell'insuccesso. Io invece penso che l'insuccesso, quantomeno creativo, sia determinato esattamente da questo atteggiamento. Per poter proporre qualcosa non dico di innovativo, ma quantomeno di fresco, godibile sotto il profilo dello show in quanto tale e che abbia una qualche durata nel tempo, bisogna al contrario avere una sincera passione musicale e una visione d'insieme in funzione della quale possa essere lecito qualsiasi mezzo formale. Lavorare così è realmente appassionante, diversamente resta un discorso puramente aziendale e piuttosto triste, che con la musica ha ben poco a che vedere. Andrea Rigonat è un VERO direttore artistico, così per come lo intendo io.. ha appunto questo tipo di talento e io mi trovo assolutamente bene al suo fianco. Umiltà, ma chiarezza di visione, cultura, curiosità... sono fondamentali. Il nostro risultato può piacere o meno, ma noi quantomeno sentiamo di lavorare al tour di Marco con passione e coerenza. In tutto ciò giova moltissimo oltre al lato professionale, a quello umano.


Aggiungiamo che giova moltissimo agli ascoltatori, esperti ma anche no. Perchè la buona musica, anche se non ci si capisce un Sol, si sente. Di pancia.
E per conoscere un po' meglio i “guizzi” eleganti e sinuosi di questo musicista, guizzi anche un po' felini, vi invitiamo ad ascoltare un brano tratto da 4+1

Al prossimo incontro!

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