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lunedì 16 aprile 2012

Data 0 - Reportage di Melodicamente


Marco Mengoni, Data Zero del Tour Teatrale 2012. Il reportage

Grand soirée al Teatro del Viale di Castelleone ieri sera, domenica 15 Aprile, per la Data Zero del Tour Teatrale 2012 di Marco Mengoni. Una location dall’atmosfera intima e raccolta, che ha portato performer e pubblico a vivere un’esperienza dal sapore quasi familiare. Noi di MelodicaMente c’eravamo e ve la raccontiamo. Tranquilli, nessuno spoiler, la sorpresa per tutti noi è stata enorme e vogliamo che rimanga tale anche per chi assisterà ad i prossimi concerti. La prossima tappa del tour, anzi, la prima vera a propria tappa del tour si terrà a Milano al prestigioso Teatro degli Arcimboldi il prossimo 19 Aprile. Il giovane cantante di Ronciglione ha deciso di aprire anche questa tranche teatrale della propria tournée proprio sotto la Madonnina, così come lo scorso 26 novembre aveva fatto con il Solo Tour 2.0 al Mediolanum Forum di Assago.

Ieri sera, intanto, si sono tenute quelle che potremmo definire le prove generali con pubblico, carattere tipico delle Date Zero dei tour dei vari artisti. Marco Mengoni ed il suo staff hanno optato per una location piuttosto piccola in una cittadina della provincia di Cremona, quasi al confine con quella di Bergamo. Ha trascorso lì alcuni giorni, circondato da un clima di gioia e cordialità da parte degli abitanti stessi di Castelleone, che si racconta lo abbiamo anche invitato nelle case a prendere il caffè. E pare che lui abbia anche accettato.

Ma lo sappiamo, Marco è un ragazzo semplice, diretto, che vive del rapporto con il pubblico e che, nonostante la giovane età, predilige sempre e comunque interagire vis-a-vis con i propri fan, piuttosto che sfruttare social networks ed altre piattaforme del web. Questo principio lo applica a qualunque aspetto del proprio essere e del proprio lavoro, diventando un suo marchio di fabbrica

Arrivare a Castelleone e trovarsi in un teatro piccolo, ma colmo di pubblico, senza neppure una poltrona libera, fa un certo effetto ed è anche stima diretta di come il pubblico segua sempre Marco Mengoni e lo supporti anche dopo mesi di assenza. Per lui, infatti, un periodo di stop dopo il tour nei palazzetti: si è dedicato al doppiaggio del cartone animato “The Lorax – Il guardiano della foresta”, ma si è anche dato da fare per costruire ex novo un progetto ambizioso come una tournée teatrale. E con quali risultati!

Lo aveva anticipato in alcune interviste rilasciate nel corso delle ultime settimane, i nuovi concerti si sarebbero spostati verso un suono più black e non ha mentito affatto. Palco scevro di orpelli superflui coreografie con ballerini e proiezioni, si punta al minimo ma indispensabile, nonché all’unica cosa che realmente serve e realmente conta: la musica. Rispetto alla prima parte nei palazzetti qui si è scelto di togliere il superfluo, ma un elemento importante è stato aggiunto e sono i fiati: sassofono, clarinetto, tromba sono strumenti nuovi che abbiamo il piacere di ascoltare nel corso delle due ore circa di performance live. Ma oltre a questi, veniamo colpiti da altri strumenti a volte appena intravisti in passato, così da trovarci di fronte tamburi, percussioni, un bongo ed un gong, ma anche un contrabbasso elettrico.

Marco Mengoni punta alla musica nera, definizione piuttosto ampia che comprende tutta una serie di generi musicali molto diversi tra loro, eppure sfaccettature di una medesima cultura: allo stesso tempo essi rappresentano, in questo contesto, le varie sfaccettature del talento di colui che le canta. Blues, folk blues, rhythm and blues, soul, veniamo catapultati nell’America proibizionista degli anni ’30, in un club che sa di fumo e whisky invecchiato. Tutto ci porta lì anche visivamente, a cominciare dagli strumenti per poi continuare con gli abiti che i componenti della band indossano, giacche eleganti, pantaloni con la piega, scarpe di vernice, cravatta e panciotti.

Un concerto elegante, caratterizzato non solo dalle canzoni scritte ed edite da Marco Mengoni nei suoi dischi Re Matto e Solo 2.0, ma anche molte nuove cover che spiazzano il pubblico: pesca da tutti i generi possibili ed immaginabili, dal rock anni ’70 all’elettronica, rivisitando il tutto in chiave assolutamente personale e sempre mantenendo la linea della black music. Arrangiamenti talvolta azzardati pur riuscitissimi, che vanno a dare nuovo lustro a canzoni ben note dagli estimatori di questo giovane talento della musica italiana. Sono stati realizzati dallo stesso Marco con Elisa ed il suo compagno e produttore Andrea Rigonat.

Spettacolo nello spettacolo è l’atteggiamento tenuto da Marco durante il concerto: ha aperto lo show evidentemente teso, come normale che sia in un simile contesto, per sciogliersi poi a poco a poco, prendendo sempre più confidenza non solo con l’ambiente, ma anche con i fan. All’inizio dell’articolo abbiamo accennato ad un clima familiare ed in effetti così è stato: complice l’ambiente del teatro, per sua natura intimo e confidenziale, e lo spirito già citato di colui che il palco lo ha dominato, si è stati direttamente coinvolti nello show, non rimanendo meri spettatori comodamente seduti sul velluto.

Marco Mengoni parla, ride, scherza con i presenti in sala, si lancia in mezzo a loro giù dal palco per chiacchierare come tra amici di vecchia data, non si cura troppo della regia (da lui stesso curata, tra l’altro), agisce d’istinto spinto da una voglia incontenibile di assaporare ogni singolo cuore che al Teatro del Viale di Castelleone ha vibrato assieme al suo. Libero da ogni freno e da ogni inibizione, si getta a terra, canta sdraiato con le gambe in aria, si butta in ginocchio davanti al chitarrista durante un assolo e si contorce inebriato della musica, suona il bongo rapito da una frenesia primordiale.

Si dimentica della chiusura del sipario per il bis, preso dalla voglia di parlare con i presenti, lui e la band vanno a braccio, abbandonando sul finire la scaletta ed i programmi fatti. Alla fine saluta con ghigno beffardo, le pesanti tende rosse si chiudono, ma nessuno si muove: appena un paio di minuti ed eccoli di nuovo lì tutti schierati a fare un altro pezzo assolutamente non previsto. Con il pubblico che finalmente si alza, libero di farlo, e si getta sotto al palco e nei corridoi.

Marco Mengoni è posseduto dalla musica. E noi in sala sbigottiti, ammaliati non possiamo che seguire questo cantante giovanissimo che non fa musica, ma la vive. Ancora una volta stupisce, strega, coinvolge, ancora una volta sceglie la via meno facile di un genere musicale spesso non immediatamente compreso dal grande pubblico e vi aggiunge una performance live come poche viste negli ultimi anni.

Uno spettacolo unico, incredibile che i fortunati che sono riusciti ad accaparrarsi un biglietto per questa Data Zero hanno goduto a pieno. Per tutti gli altri, ma anche per i molti che vorranno fare il bis, l’appuntamento è per giovedì 19 aprile a Milano e lo stupore sarà altissimo per entrambi.
Proprio per rispettare non solo quanti vorranno arrivare al Teatro degli Arcimboldi completamente vergini di indiscrezioni, ma anche il lavoro di Marco Mengoni ed il suo staff, al termine dello spettacolo è stato chiesto di non pubblicare i video della serata fino al 19 Aprile.

Capiamo quanti non stiano più nella pelle nel vedere che cosa sia successo ieri sera, quali siano i nuovi arrangiamenti e le cover mai prima realizzate, ma alla fine manca davvero pochissimo. E saremo tutti lì, di nuovo, a godere di un simile talento.

Marco Mengoni Data Zero Tour Teatrale 2012 | © MelodicaMente

Il nostro commento alla serata al link inaspettato-parola-di-esperti

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