Ad Three Slide Menu

domenica 30 novembre 2014

di mlml

Giovedì 27 novembre Marco Mengoni ha cantato per la prima volta dal vivo la sua Guerriero, nuovo singolo a quasi due anni dall'Essenziale. Lo ha fatto sul palco dell'ottava edizione di XFactor, trasmissione che lo vide vincitore cinque anni fa. 


Considerando la velocità con la quale oggi si "consuma" musica e quanti nomi e volti passano in continuazione davanti ai fruitori delle numerose piattaforme musicali, cinque anni sono veramente tanti. Eppure, provando a fare mente locale su quello che quei nomi, quei visi, quelle voci e quei corpi ci offrono – la musica – è difficile distinguere un pezzo dall'altro, o ricordarne più di due o tre. 

L'originalità – ci dicono – ormai sta da un'altra parte, nel circuito "indie" o nei jazz clubs, nei festival di nicchia, e mai e poi mai potrà brillare nell'ambito di un talent show.

Come sempre, l'arte se ne infischia delle targhette messe lì per vendere il divertimento o l'emozione un tanto al chilo, e si manifesta attraverso chi ha il coraggio di farne il senso del proprio percorso. 

Nella performance di Mengoni tutto è stato pensato e realizzato con grandissima attenzione. È stato tutto fuorché "il famoso" che va lì a sciorinare il suo prodotto. È stato stupore e meraviglia fin da quando – mentre sullo sfondo scorrevano le immagini del video di cui Marco stesso è coregista – invece del cantante è salito sul palco il piccolo Matteo Valentini (suo alter-ego bambino nel filmato), così piccolo che il microfono, al confronto gigantesco, avrebbe potuto togliere il piacere dell'effetto play-back sulla voce del protagonista: ma il pubblico ha visto i suoi occhi, la sua interpretazione, l'innocenza di quello sguardo su parole forti di solitudine e predoni

Nella registrazione dello show si possono sentire le espressioni di stupore del pubblico e dei giudici mentre scorre tutta la prima strofa del pezzo, voci che vengono presto sommerse dagli applausi quando, all'inizio della seconda, appare Marco a fianco del suo giovanissimo partner. Si avverte come un sospiro di gioia generale e l'intera XFactor Arena è incantata. Sono passati 42 secondi.

Mengoni canta con quel concentrato di incredibile calma, forza e delicatezza che sono gli ingredienti principali del brano e tutto il pubblico (dal vivo e da casa) in un angolino della mente si chiede: "Cosa farà adesso? Che farà il bambino? Che s'inventa?". 
Marco non fa assolutamente niente, o meglio, non fa niente che possa distrarre dall'ascolto del bellissimo testo che sta interpretando (di cui è autore, così come sue sono le strip del fumetto da cui prende vita il Guerriero nel video); non fa altro per un minuto intero, ovvero fino alla fine dell'inciso. All'inizio della seconda strofa i due iniziano a venire in avanti, camminando fianco a fianco, senza guardarsi, come le due immagini parallele di uno specchio in due momenti diversi della vita. Siamo al momento centrale: Marco e Matteo si fermano di nuovo, i piedi ben piantati a terra con una determinazione assoluta. La frase Per te io mi rialzerò è la chiave di volta dell'azione e della narrazione, e l'Autore vuole focalizzare su di essa la massima attenzione di tutti. 

All'attacco della terza strofa, l'attesa per "qualcosa" prende di nuovo il sopravvento, ma sembra che l'artista voglia continuare a cantare lì dove si trova. Ed è proprio l'attesa di quel "qualcosa" che genera quell'atmosfera di magia che fa sbocciare il secondo inciso, quando sulle parole Amore mio grande, amore che mi credi si accedono tre fumogeni coi colori fondamentali scelti dall'artista come suo nuovo segno distintivo: giallo-blu-rosso. L'applauso scroscia spontaneo e forte, mentre Marco arriva al termine del cantato sulle parole Io sono il tuo Guerriero. Accordo. Pausa. 

Il pubblico continua ad applaudire entusiasticamente, Matteo e Marco stanno ancora fermi come le rocce citate nel testo. "Perché Marco non sorride? Perché non ringrazia? Perché ancora questa grande serietà?". Chi ha sentito il brano (e non nella versione radiofonica, purtroppo quasi sempre tagliata ) sa che ora c'è qualcosa che nella musica classica si chiama “cadenza ad inganno”, cioè un falso finale con una pausa prolungata per ottenere ancora maggiore effetto alla fine del brano. 

E mentre scorrono gli ultimi, bellissimi 50 secondi di musica (sapete, proprio quella cosa che si ascolta ad occhi chiusi ché sembra di volare ) i due protagonisti si portano ancora più avanti sul palco. Dall'alto una pioggia vera scende a bagnarli. Il pubblico è estasiato, ma ancora incredulo: "Sarà acqua vera? Sarà un effetto?". Il fiato è ancora sospeso fino a che, col termine del brano, tornano le luci in sala, Marco e Matteo sembrano reduci da un temporale improvviso, e il pubblico è tutto in piedi. Tutto questo - l'artista e il suo doppio-bambino, l'arrivo del Guerriero, la vicinanza eppure la distanza tra i due, il senso di calore nella voce di Marco, le avversità della vita simboleggiate dalla pioggia, i colori come speranza e forza - tutto questo in 4 minuti e 42 secondi

Era da molto, moltissimo tempo che in Italia non si pensava, non si respirava in grande come fa Marco Mengoni, che sa esprimere tutto se stesso in pochi minuti di pura arte

Stay tuned! 

read more "Quando in scena sale l'X Factor in persona"

mercoledì 26 novembre 2014

di mlml

Ascoltare la voce di Marco Mengoni in un nuovo inedito è come assaggiare una bottiglia di nuova produzione di una pluripremiata azienda vinicola. La curiosità è mista al desiderio di assorbirne tutto il profumo e il sapore, e non si riesce a moderare l'impulso di “mandarlo giù” tutto in una volta.
Così, appena inizia l'ascolto del nuovo singolo Guerriero, ci si trova immediatamente presi da una storia fortissima che, snodandosi parallelamente tra realtà e fantasia, non lascia un attimo di respiro. Va solo ascoltata, vissuta, fatta propria. E lo diventa sempre di più ad ogni ascolto.



Come ogni vera novità, non rientra facilmente in schemi prefissati, sfuggendo in perfetto stile mengoniano a facili etichettature. Più che una ballad è una vera e propria ballata, cioè una composizione che racconta le avventure di un eroe con strofe narrative e un ritornello che focalizza il senso della vicenda. Il Guerriero si presenta con un'immagine che più classica non si può: la spada sguainata verso il cielo in un giuramento cavalleresco di protezione dei deboli contro qualsiasi nemico, fosse anche il più agguerrito e forte che esista. 

Ma che non si tratti di fiaba in quello stile gothic-fantasy ora tanto di moda viene spiegato subito dal bellissimo testo: il Guerriero rappresenta la forza interiore, il coraggio di affrontare una realtà spesso incomprensibile, la capacità di rialzarsi dopo una caduta, il trovare se stessi attraverso il confronto con gli altri. 

Ma come è riuscito l'artista a rendere questa complessa alchimia tra spirito cavalleresco e mondo di oggi, tra la città moderna e il regno da attraversare, e a rendere tutti noi protagonisti di questa avventura universale? Con una scelta – ancora una volta – antica e modernissima: è la voce narrante che, pur usando la prima persona, quindi identificandosi nel guerriero, rimane però in qualche modo al di sopra della narrazione, come se tutto fosse già successo. Una voce molto decisa, sicura, ma mai portata agli eccessi. Esprime la profonda calma interiore di chi sa usare la forza solo quando è necessario e non ha bisogno di dimostrare nulla

Infatti Marco tiene, per così dire, il "leone al guinzaglio" mantenendo il suo canto narrativo all'interno di una sola ottava, dal mi centrale al suo omologo nell'ottava più grave, cioè nella tonalità del parlato. Una scelta in controtendenza per chi si aspettava, in questo primo singolo dopo due anni, il ritorno del Mengoni “pirotecnico” e “funambolico”: una scelta precisa che mette al centro il contenuto della vicenda cantata la storia e il suo significato che nel bellissimo video – sarebbe meglio definirlo cortometraggio, codiretto da Mengoni stesso insieme a Cosimo Alemà – assume il suo senso più profondo. 

Eppure Guerriero è un brano estremamente evocativo, che suscita immagini dall'orizzonte infinito, che parla di mari e di alture, di regni e di luci accese nell'oscurità... come riesce a farci “respirare” tutto questo con una melodia che rientra in una sola ottava? Con la magia del suono, anzi delle centinaia di suoni diversi che Marco ha trovato necessari, come i colori sulla tavolozza di un pittore: cori che spalancano ventagli di sfumature su una nota, archi e tastiere che volano via come gabbiani, colpi di percussioni come galoppo di cavalli o il passo felpato che ti segue nell'ombra, la sorpresa delle chitarre e il basso che in tutto questo mantiene l'incedere del guerriero che forse cade, ma non fugge mai. 

Un lavoro straordinario, precisissimo, in cui sembra di vedere un Mengoni che con le cuffie mixa un suono vicino a un altro Mengoni che, con la matita, delinea un chiaroscuro proprio mentre è volontà del primo di ritrovare le infinite sfumature che il secondo traccia su un foglio. 

Guerriero è un brano che all'ascolto non riempie solo le orecchie, ma coinvolge gli occhi, il respiro, il passo. Colora le pareti delle stanze, vola al di sopra del tempo e con il suono ci fa sentire odori, rumori, attese, pause, inquietudine e gioia. 

È un percorso che possiamo riprendere in qualunque momento perché la circolarità del testo - che inizia e termina con un giuramento - e quella della melodia (che, come il segno grafico dell'infinito, parte dal mi più alto, s'intreccia in movimento rotatorio rispetto alla nota centrale, e si chiude nel mi più basso) dà alla composizione un magnetismo straordinario

Questo è il nuovo singolo di Marco Mengoni, un disegno fatto di note, un arazzo di effetti e di sonorità. E se conosciamo un po' l'artista di Ronciglione sappiamo che tutto il suo nuovo lavoro sarà vario e sorprendente, ricco di suggestioni diverse, intenso, divertente e sempre accuratissimo nella scelta dei suoni. 

Avremo un'ottima annata.            
read more "Quel milione di suoni in GUERRIERO "

sabato 22 novembre 2014



Sapevamo tutti che sarebbe stato qualcosa di molto bello. Ma il ritorno di Marco Mengoni ha superato ogni aspettativa. Perché non era proprio possibile immaginare tanto, così tanto che per trovare qualcosa di simile in tutta la storia della musica italiana siamo riusciti a individuare solo un altro paio di nomi... 


Ebbene sì, siamo senza parole. Ammirati, stupiti, conquistati. Dalla canzone, dal suo testo e dalla sua musica, ma anche dal progetto, dall'intero disegno che ci sembra di scorgere dietro quei tre pallini colorati che "firmano" il ritorno di Marco Mengoni sulle scene. 

Un ritorno che sembra portare la musica italiana molti passi più avanti, ché non si tratta solo di sfornare un cd ben fatto, bensì quello di allargare il significato stesso del concetto "artista", cosa fino ad ora riuscita solo a due mostri sacri come Celentano e Renato Zero. Solo loro, e nessun altro, ci sembra siano riusciti a spaziare con la loro musica anche nel mondo dell'immagine, intesa non come foto patinata da rivista di alta moda, ma come arte: tutti si ricorderanno la copertina di Yuppi-Du di Celentano e del progetto a questo legato, e tutti avranno bene in mente l'idea di spettacolo che Renato Zero ha portato in ogni suo live. 

Ecco, i tempi sono cambiati, le tecnologie si prestano alla creatività degli artisti a tutto tondo e Marco Mengoni ne attinge a piene mani, facendo quello che qui in Italia ancora nessuno ha provato a fare. Mengoni ha portato il movimento nella musica, l'avanzamento, il passo "più in là" che potrebbe sdoganare in modo definito la nostra musica a livello internazionale. 

Movimento. Movimento a partire dalla app - con il suo flusso dall'artista al fan ma anche dal fan all'artista - e ora con Guerriero, singolo che annuncia il nuovo lavoro in uscita il prossimo gennaio. 

Cominciamo dalla canzone, strutturata su un insolito ma elengatissimo tempo 2/4, un tempo che è l'incedere, che è l'avanzare sicuro e forte che si sublima su un tessuto sonoro ricchissimo. Una canzone che sembra epica, quasi eroica proprio per questo suo ritmo netto e costante, ma che è soprattutto una ballad elegantissima nella sua elettronica di misura perfetta, con tutti i suoi volumi (proprio quelli dell'audio) precisi al centesimo di decibel. La grande forza della canzone sta proprio in questo magnifico equilibrio dei suoni, che sia un pianoforte o che sia una sezione di fiati, su cui la voce dell'artista dipinge mille sfumature che diventano racconto in sé: il modo di cantare la parola "forza" con sicurezza, oppure quello di aprirsi come un orizzonte sulla frase "da Occidente a Oriente", per una voce narrante che resta un passo indietro rispetto alla scena costruita con i suoni (pioggia, marcia, corsa, abbracci, energia, amore), voce che alla fine del brano sentiamo come provenire da noi stessi, annullando ogni possibile distanza, adesso trasformata in cambiamento personale di chi l'ha ascoltata. E questa è una cosa che accade molto più che raramente. 

Il testo è diretto, costruito con parole semplici che hanno 1 significato e uno solo. Non c'è possibilità di equivoco, il testo vuol dire proprio quello che si sente, così preciso nelle sue frasi brevi ed efficaci. Così tanto che sembrano scritte per le nuvolette di una graphic novel di classe: "ti terrò per mano per scaldarti sempre", solo per fare un esempio, è lì, su due mani che si stringono e che ci fanno sentire una guida sicura, forte, proprio fisicamente, come quasi fisicamente ci sentiamo ricchi di grande energia quando le parole tacciono e si apre un volo di suoni che sembra scritto sopra il the end finale. 

Una grafic novel 3.0, possiamo dire, ché il tutto è legato a un video dalla fattura preziosa, con lampi di rosso e blu stile interferenze di videogioco, e proprio sui colori giocato: come per passaggi a livelli successivi, dal blu della vita reale (un rudere di periferia, la sciocca cattiveria di un paio di bulli, i litigi in famiglia) al rosso del senso di sconfitta che pesa come un macigno (un ombrello che impedisce di vedere lo spazio tutto attorno), fino al giallo dell'energia che appare quando il Guerriero prende corpo. 

Una graphic novel che Mengoni stesso ha realizzato per questo singolo, creando il personaggio di Tsuki Deshu, così come è sempre l'artista che firma il soggetto del video - di cui è anche co-regista - e il testo e le musiche - insieme con Fortunato Zampaglione - e probabilmente anche l'arrangiamento (aspettiamo con molta curiosità il cd anche per leggere i crediti nel booklet). 

Musica e immagine, per una canzone immaginifica che pianta le sue radici dentro il cuore di chi l'ascolta, riuscendo a infondere una forza che sta a metà tra il sogno e la realtà ma che certo ci conquista, restituendo alla musica la sua virtù fondamentale di "elevazione": niente come la musica ci arricchisce spiritualmente, niente come la musica allarga gli orizzonti della nostra - possibile - conoscenza. 

E questa canzone appartiene di diritto a questa categoria di eccellenza.

Stay tuned!

 
read more "Guerriero, una nuova frontiera per la musica italiana"

martedì 11 novembre 2014



Ci siamo! Ormai mancano così pochi giorni che... Che è meglio fare un piccolo riassunto e prepararsi al meglio per quanto sta per accedere: Marco Mengoni è tornato! 


Lo scorso 9 novembre, in barba a quelle che sono le regole non scritte dello showbiz (ma alle quali tutti si attengono strettamente), Marco Mengoni ha scelto di presentare il suo nuovo singolo non a un gruppo di giornalisti – come si fa di solito – bensì a un gruppo di 100 fan estratti a sorte. Figuriamoci se è mancato il “gruppo accoglienza”, fan provenienti da tutta Italia che, pur non essendo stati sorteggiati, hanno sfidato l'italico maltempo per far sentire tutto il loro affetto all'artista. Sì, è vero, il luogo dell'evento era “segreto” ma... non ci si può nascondere a una fanbase che si chiama Esercito
Sottolineamo il coraggio di questa scelta: presentare il nuovo singolo ai fan invece che alla stampa e alla critica è una scelta ardita, dettata – non potrebbe essere altrimenti – da quel legame fortissimo che Mengoni nutre ogni giorno con chi lo segue, con chi ne condivide musica e scelte, un legame affettivo che diventa concreto nelle parole del cantautore che, chiacchierando con una fan, dice «sì, l'ho scritto io, l'ho scritto pensando a voi»: il riferimento è a Guerriero, il singolo che i 100 fortunati hanno avuto il bene di ascoltare in anteprima. 

Parlando di Guerriero, ecco che siamo al 12 novembre (“domani” nel momento in cui scriviamo), giorno in cui si potrà effettuare il pre-order del brano su iTunes. Che è una cosa importante, importante per la comunicazione fan-artista. È il preorder che dà all'artista il primo segnale diretto dell'affetto, della stima e sì, ovvio, della fiducia che i suoi fan hanno per lui. È come leggere il livello della batteria del proprio cellulare: se la spia sta sul verde, conteggiando tantissimi pre-order, allora vuol dire che la fanbase già acquisita c'è. In questo caso, vuol dire che l'Esercito è già sul piazzale, in attesa di un solo cenno per scoppiare nel suo più fragoroso applauso. 
Senza contare che il pre-order conta tanto quanto una vendita fatta e finita, con tanto di contabilità ai fini dei premi (oro a 15000 preorder, platino a 30000) e anche con ingresso nelle classifiche dei singoli più venduti. 

Segnali, questi del preorder, che Mengoni potrebbe anche usare il prossimo 20 novembre, quando, invitato dall'Università Statale di Milano, parlerà agli studenti nel corso dell'incontro sul tema Dal disco alla playlist. Come sta cambiando la musica e la sua fruizione nell’era digitale. L'evento sarà moderato da Federico Boni, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, e avrà come ospite anche Andrea Rosi, presidente di Sony Music Italia.

Oltre agli studenti, potranno partecipare anche 100 vincitori del concorso bandito dal Corriere della Sera, partner in questo caso dell'Università. Il concorso chiude il 13 novembre: trovate qui la presentazione di #MengoniAllaStatale e qui il regolamento. Insomma, commentate, domandate e poi incrociate le dita! 

Noi, intanto, accendiamo un nuovo countdown: dopo quello che ci dice quanto manca al 7 maggio, prima data del #MengoniLive2015, possiamo iniziare a segnare -9 (contando da oggi 11 novembre) al 21 novembre, quando finalmente verrà rilasciato il nuovo singolo, GUERRIERO

È da qui che tutto (ri)comincerà per davvero. E noi non stiamo più nella pelle!!!

Stay Tuned!

read more "Torna, come un Guerriero!"