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mercoledì 7 dicembre 2011

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MARCO MENGONI, dietro le quinte del Solo Tour 2.0.

«Sul palco mi sento libero, se me scatta la gamba un po’ me muovo». La gamba scatta eccome a Marco Mengoni. E non solo quella, ma anche i fianchi e tutto il corpo: incontenibile, elastico, scattante e sensualissimo, proprio come la sua voce che sembra non conoscere limiti.
Il 26 novembre, davanti a ottomila fan al Mediolanum Forum di Assago (MI), ha dato il via al«Solo Tour 2.0», un «work in progress», come lo definisce lui: «Senza una scaletta fissa perché ogni sera lo show va a seconda di come mi sento». E con una decina di tappe già fissate fino a ridosso del Festival di Sanremo, per il quale risulta depositato un suo brano (ma lui si trincera dietro un «Canzoni nel cassetto ne ho, ma non so se il tour mi permetterà di andarci»).
Presenta il nuovo album «Solo 2.0», certo, ma soprattutto un Marco che a 22 anniscommette sempre di più su se stesso e che del concerto cura anche la regia. «Una cosa grossa, lo so, ma odio le cose facili. Però» ci ha confidato in camerino un paio d’ore prima del concerto «stavolta sono tesissimo». Anche per questo, per le prime date del tour, lo accompagnano la mamma e tre cugine. Che restano in disparte quando, subito prima di cominciare, c’è la botta di commozione e a Marco vengono gli occhi lucidi. Ma poi sono tra le fan a ballare quando in scena il demone-Mengoni si scatena e «fa andare la gamba».
Sono due ore di musica e ballo con 24-25 brani più i bis («Mi sono preparato fisicamente facendo corsa e sauna»), parecchi cambi d’abito («Vorrei imparare da Brachetti il trucco per cambiarmi in un secondo») e 15 ballerini. «Tutti semidebuttanti, appena usciti dalle scuole. Forse imperfetti. Ma io adoro l’errore. E soprattutto voglio dare una chance ai giovani».
È un po’ una filosofia da talent show, che lui ben conosce essendo uscito (vincitore) da «X Factor» nel 2009. Ci tornerà da ospite quest’anno? «Forse sì forse no» risponde citando la hit «Credimi ancora». «Rivedere il programma, sapere cosa provano quei ragazzi finché sono in gioco, mi mette un po’ di ansia». Poco dopo, l’ufficio stampa fa sapere che sì, ci andrà. Intanto, tra il pubblico, ci sono proprio i concorrenti del talent a guardarlo. E a chiedersi se un giorno ce la faranno anche loro.

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