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martedì 6 dicembre 2011

Il fatidico giorno è arrivato ( click to comment)


IL FATIDICO GIORNO E' ARRIVATO !!
articolo scritto da una fan sul concerto di Assago per concorso Paola Funky Gallo


26 novembre 2011 – Il fatidico giorno è arrivato. Ansia, agitazione, mille emozioni ancor prima che lo
spettacolo inizi. Nessuno sapeva cosa si sarebbe potuto aspettare quella sera. Migliaia di persone attendono
l’apertura dei cancelli, chi dalle quattro del mattino o addirittura dal giorno prima, per cercare di procurarsi
una buona postazione. Il Forum continua a riempirsi, sembra non fermarsi più. Striscioni appesi qua e là, quasi a significare braccia aperte, con citazioni, frasi di incoraggiamento e parole di ‘bentornato’ accoglievano Marco.
Il tempo passa e verso le 21.30 le luci si abbassano; il Forum è in trepidazione. Più di ottomila persone di
ogni sesso e di ogni età che non stanno più nella pelle. Tra giochi di luci e immagini proiettate sui grandi
schermi del palco, si intravede un ballerino travestito da ‘Cantastorie’ che apre una porta, dietro la quale
troviamo colui che darà il senso alla serata: Marco Mengoni. Le luci si accendono, si parte con “Searching”.

Lui si presenta con una giacca nera, camicia bianca, papillon scozzese e pantaloni neri. Già dalle prime note
arrivano le prime emozioni, che ci accompagnano fino alla fine della serata. Si continua con “Un gioco
sporco”, i ballerini si impossessano della passerella, il palco è colorato di luce rossa e migliaia di mani alzate
si scatenano a tempo. A fine canzone partono i primi ringraziamenti, Marco non crede ai suoi occhi, non
riesce a darsi pace, non crede che tutte quelle persone possano essere lì solo per lui, introduce “In viaggio
verso me” e subito dopo si vede proiettata una tempesta che introduce “La guerra”.

Un’atmosfera di benessere e tranquillità mista ad una sequenza di note al pianoforte accoglie Marco in giacca blu elettrico introducendo l’emozionante “In un giorno qualunque”, che mi fa emozionare fino alle lacrime facendomi sfogare da ogni pensiero. Tutto svanisce poi, con l’inizio di “Uranio 22”, brano che riesce a dare una carica pazzesca, non riuscendo a far stare immobile alcun corpo presente là dentro. Altrettanto “Psycho killer”, presentata con un nuovo arrangiamento, ancora più travolgente e introdotta da Marco con voce calda al fianco di un palo con un “Noi siamo così! PAZZI!”, proseguendo poi con “L’equilibrista”. Di nuovo luci rosse colorano il palco, una specie di preghiera introdotta dalla voce di Marco introduce “Credimi ancora”,anch’essa con un nuovo arrangiamento, che la fa crescere sempre di più.

Troviamo ora tre sgabelli sulla passerella, su cui siedono i due chitarristi, Stefano Calabrese e Peter
Cornacchia, per accompagnare Marco, che in un momento simpatico dice di aver strappato i pantaloni
chiacchierando col suo pubblico. Prosegue così con le versioni acustiche di “Dove si vola”, “Lontanissimo da te” e “Questa notte”, seguite dalla cover di “No stess”. Per ricorrere all’imprevisto dei pantaloni strappati,
Marco chiede un pezzo di scotch per riparare il tutto, precedendo “Mangialanima”. In seguito si nota l’entrata di un pianoforte a coda, che lo accoglie emozionato, suonando l’inizio di “Tonight”. Prosegue con “Come ti senti”, in giacca grigia, accompagnato dalle tre voci dei vincitori del concorso MSN Musica, “Stanco (Deeper inside)”, in cui ci sorprende con un giubbino di pelle con dei neon ad asterisco sulle spalle, su cui parte dei fan si cimenta nel flash-mob, e “Un finale diverso”, ancora più travolgente. Abbiamo una “Fino a ieri”, che ricorda i vecchi tempi, seguita da “Tanto il resto cambia”, in giacca argentata, in cui sul secondo ritornello Marco apre le braccia chiudendo gli occhi, godendosi il canto dei fan, raggiungendoli subito dopo. Per riprendersi un po’ dall’emozione, parte “Dall’inferno”, con una piccola variazione poco prima del termine del brano. Partono poi, le note di “Solo Bolero”, che introducono “Solo (Vuelta al ruedo)”, in cui una performance di Marco, con un bolerino nero, insieme ai ballerini lascia tutti senza parole.

La ‘scomparsa’ dei componenti del palco insieme ai titoli di coda accompagnati da “Un giorno sporco” che
scorrevano sugli schermi, illude le persone che sia finito tutto, infatti parte del pubblico si stava già avviando
all’uscita, quando la partenza della “Ghost track”, il rientro dei musicisti e dei ballerini fa ricredere tutti. Un
breve discorso, misto a ringraziamenti introduce poi le cover di “I can’t stand the rain”, “Natural blues” e “In
this world” che fanno ballare tutto il forum di Assago. Infiniti ringraziamenti, le ginocchia a terra di Marco e i
suoi occhi lucidi accolgono un caloroso applauso e miriadi di cori di ringraziamento.

Purtroppo tutto è finito, Marco ha dimostrato quanto è cresciuto, sia personalmente che artisticamente, sa
vincere in ogni caso, sa emozionare sempre, non sa lasciare il vuoto dentro le persone dopo un qualsiasi
appuntamento lasciando in loro un ricordo indelebile. La mancanza delle emozioni si sente già dal primo
momento che non si vede più sul palco, ognuno vorrebbe che serate così si ripetessero ogni volta, ma come
sempre c’è una fine. L’emozione che si leggeva nei suoi occhi, la sua bravura, la capacità di stare sul palco,
una serie di cose che in un certo senso ti fanno innamorare di lui. È in grado di provocare dipendenza, di farti
rendere conto di quanto sia bello il mondo della musica e di quanto sia bello crearla, riesce a farti capire il
senso della libertà e il senso di tutto quello che ti circonda, con frasi vere, pensieri. È quella persona che nel
suo essere semplice e con quella punta di follia, sa dare un tocco in più alla tua vita, riesce a stravolgertela
senza nemmeno che tu te ne accorga.

tratto da :http://www.paolafunkygallo.it/mengoni/arianna/

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