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giovedì 1 dicembre 2011

Marco Mengoni intervista con l'ex Re Matto (click to comment)

 Marco Mengoni intervista con il Re Matto ora anche Solo

È cambiato, sicuramente maturato, non solamente a livello professionale ma anche nell’aspetto e nel suo particolarissimo modo di interpretare le canzoni.  
Sicuro e audace con un qualcosa in più negli occhi. 
Occhi profondi, scuri come la notte avvolti in una brillantezza da angelo nero, elemento fondamentale del suo fascino. 
Marco Mengoni, poco più che ventenne ha già una carriera da fare invidia a chi vorrebbe diventare una pop star e magari vincere il premio più ambito nella musica: conquistare il cuore della gente e avere tanti fan, pronti a seguirti ovunque, anche in capo al mondo, per ascoltare la
tua voce. 
Attrae e affascina il “fu Re Matto”; dopo il grandioso successo del passato che per mesi lo ha visto in vetta alle classifiche, Marco ha ricominciato il suo nuovo tour in tutta Italia scatenando l’urlo di gioia di centinaia di ammiratori. Proprio lo scorso 27 settembre è uscito il suo primo album di inediti dal titolo Solo 2.0, dove il primo singolo si chiama Solo, una delle canzoni più scaricate su iTunes. Tantissime le visite su YouTube, per vedere il videoclip musicale, tanti ifan che su facebook ogni giorno si iscrivono sulla sua pagina. 
Marco è tornato con una consapevolezza in più, svelata in questa intervista intima ed esclusiva. 
Allora Marco, ti imbarazzano le interviste… 
Diciamo di sì. Non mi piace parlare molto con la stampa, trovo i giornalisti dei ficcanasi, anche se poi svolgono un importante lavoro d’informazione e gliene sono grato. 
Il tuo nuovo singolo si intitola Solo, ti senti mai solo? Sì, mi capita spesso di sentirmi solo, anche quando mi trovo in compagnia di altre persone. Sono io che cerco la solitudine, mi piace, è un modo che ho per estraniarmi, per non pensare, per rilassarmi. È una cosa che fin da adolescente ho sempre cercato, ma non perché sono asociale, semplicemente perché mi serve per staccare la spina ogni tanto. 
Il filo conduttore che lega i dodici inediti dell’album Solo 2.0 è la solitudine, come mai questa scelta?                         Perché con il passare degli anni mi sto accorgendo che una peculiarità della nostra epoca è l’isolamento delle persone. Persone che vivono in completo isolamento dal mondo, senza amici, senza affetti, soli dietro i computer, i social network e le illusioni della rete web. Mi spaventa tutto questo. Con il mio nuovo album ho voluto raccontare questa tendenza, crediamo che face book ci riempia di amici ma non è così. Io credo nel contatto diretto con le persone,ho una visione forse troppo romantica dell’amicizia e del suo valore, mi piace la chimica quando due persone si conoscono, come si guardano,
il profumo che ognuno di noi emana. Inoltre la solitudine a cui mi riferisco è la stessa che ho provato dopo la fine del mio primo tour: nessuno  mi chiamava, la tristezza di sentirmi escluso, non sapevo che fare, sono stato malissimo, poi ho iniziato a lavorare al nuovo album.
Su Facebook hai tantissimi amici e nella vita reale?    Ho pochissimi amici, sono persone genuine che mi vogliono bene e di cui mi fido. Loro,insieme a mia madre, sono le persone che mi stanno vicino nei momenti difficili e in quelli belli, grazie alla loro presenza mi sento forte.Quando sono lontano da casa mi mancano, così prima di iniziare un concerto telefono a tutti e mi danno la giusta dose di coraggio per iniziare.......segue

tratto da : http://www.lapagina.info/pdf/2011_09.pdf

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