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mercoledì 20 febbraio 2013

Un festival di emozioni tra il pubblico



Il festival vissuto sulle poltroncine rosse del teatro Ariston: il racconto di chi c'era per chi c'era, per rivivere le emozioni di una bellissima avventura; ma anche per chi non c'era, per poter vivere quello che non abbiamo visto dal televisore. Quando l'essenziale di un ricordo diventa bellissimo!


Marco Mengoni nei pressi di Casa Sanremo - Foto di Liz Argenteri

Eccomi qui, seduta davanti al mio pc dopo la settimana più incredibile della mia vita nel tentativo di mettere su carta tutte le sensazioni che la sua vittoria - e per sua intendo quella di Marco.  

Sì, per me - come per molti suoi fan - lui è sempre solo Marco, ma per chi legge specificherò che sto parlando di Marco Mengoni, il vincitore del 63° Festival di Sanremo. Io c'ero!!! 

Ero proprio lì, in quella galleria al momento della proclamazione! Io che seguo questo fantastico cantante che con la sua ineguagliabile voce mi ha rapito le orecchie e soprattutto il cuore... 

Sono approdata a Sanremo giovedì insieme alle mie amiche pronta per sostenerlo a tutta con tutta la voce che ho in quel teatro famoso. Ore 20.00: si entra. Terza serata. Marco si esibisce per secondo. Noi, tese come corde di violino, mani fredde (la Littizzetto avrebbe chiesto anche a noi se eravamo morte!), cuore a mille! Ecco che sale sul palco, col suo incidere timoroso e rispettoso, ma quando inizia a cantare parte la magia, quella magia che solo la sua voce riesce a creare, che solo quell'esile ragazzo su quel grande palco mi riesce a dare. 

Nessuna di noi si trattiene, partiamo con un GRANDE MARCO!!! e il pubblico intorno si volta, travolto dalla sua impareggiabile interpretazione, ci segue negli urli e negli applausi per questo grande interprete che sorride sempre di più mentre canta, avvolto dal calore della gente che lo acclama... il teatro Ariston assume più la fisionomia di uno stadio in questo momento... Marco esce dal palco saltellando e noi rimaniamo lì, con il cuore saltellante e pieno di orgoglio!!! La ragazza seduta nella fila davanti ci esprime la sua partecipazione dicendoci: meno male che ci siete voi! Ecco, diciamo che ci siamo fatte notare! Siamo alla fine della serata, viene letta la prima classifica. Inizia l'elenco dei nomi, e scopriamo che ci sono un sacco di cantanti il cui nome inizia con la M! Ogni M un colpo... Siamo ai primi due! Un'altra M ma... non è Marco! Lui è PRIMO!!! Il pubblico (certo, noi per primi!) si scatena in urli e applausi!!!

Venerdì, quarta giornata del festival. Marco si deve esibire nel pezzo, penso, più difficile di tutta la sua carriera: Ciao amore ciao di Luigi Tenco. Sarà sotto esame agli occhi di tutti, e la nostra ansia è a mille. Non riusciamo nemmeno a concentrarci sugli altri cantanti tanta è la tensione... poi Marco sale su quel palco, le mani gli tremano, gli occhi lucidi, il passo incerto... Fazio lo capisce e lo lascia subito al microfono. Noi con il cuore che batteva così forte che pensavo potesse saltare fuori dal petto. Inizia a cantare. Fino ad allora non avevo mai capito che cos'è il paradiso, ma sentire Marco cantare in quel modo quella canzone penso me ne abbia dato un'idea... Al ritornello ci scateniamo, lo intoniamo con lui seguite da tutto il pubblico, in visibilio per tanta bravura. Fioccano applausi per tutta la canzone e a noi fioccano lacrime di gioia e commozione. Marco sente gli applausi, le grida e i cori, e diventa padrone assoluto della scena... GRANDISSIMO MARCO! Esce di corsa, con le lacrime agli occhi, e noi rimaniamo lì, sedute in una specie di limbo da cui non vorremmo più uscire. 

Il giorno dopo per tutte le vie di Sanremo non si parla d'altro che della sua interpretazione di Ciao Amore Ciao. Incontriamo persone di una certa età, che hanno vissuto il dramma di Tenco, che ci dicono di essere  rimaste estasiate e ammirate dall'interpretazione di Marco, e che si fermano in mezzo ai fan scatenati davanti alla vetrina di cubomusica per vederlo da vicino. 

Sabato, quinta serata: la finale. Dire come ci sentivamo è impossibile: da un lato, per noi Marco dopo le prime due serate aveva già vinto, dimostrando a tutti la sua bravura; dall'altro, volevamo che questo premio fosse suo per ripagarlo di tutto il lavoro, l'impegno e la fatica che ha speso in questi anni per togliersi di dosso l'etichetta di ex-talent... Eccoci di nuovo in teatro... stavolta siamo molti di più, quindi... povero Ariston! 

Siamo pronte! Marco sarà il tredicesimo a cantare. L'ansia sale sempre di più (e anche il mal di piedi causa tacchi mai messi in vita mia !) ed eccolo... 

Stavolta nessuno ci trattiene, è troppa la voglia di sostenerlo in questo momento, e lo subissiamo di applausi e urla. Intoniamo con lui tutta la canzone e - sì, lo ammetto - abbiamo trasformato l'Ariston in un grande stadio!!!  

Vedere LUI che mentre canta volge lo sguardo verso l'alto, il suo sorriso che si allarga sempre di più sentendo che non è solo, che il pubblico lo ama, lo apprezza, lo applaude, grida per lui, gli dà una carica in più tanto che alla fine della canzone, prima di andare via, lancia un bacio al pubblico. 
Una performance da paura!!! Non so come hanno fatto a sopportarci, ma nessuno si è lamentato! Dopotutto tifavamo il migliore!!! 

Prima busta, i primi tre. Qui abbiamo avuto un attimo di panico. Non erano stati ancora detti i nomi, ma sul palco a telecamere spente stanno montando la postazione per la batteria e gli strumenti di Elio e Le Storie Tese... questo significa che uno dei primi tre nella classifica provvisoria era cambiato. Chi? 

Il fattore talent avrebbe penalizzato ancora una volta Marco? Arriva la busta, chiamano i tre nomi... di nuovo la questione M! Gli Elii, i Moda e poi... MARCO MENGONI! Saltiamo in piedi urlando a più non posso con il cuore a mille!!! È tra i primi tre!!! Elio si volta verso di lui e gli dice Bravo, Marco! Grande orgoglio!

Ma ci tocca soffrire ancora. Cantano gli Elio, cantano i Modà... ecco, tocca a lui. Credo di non avere mai avuto il battito così accellerato. Il nostro tifo e la partecipazione è al massimo, e la sua interpretazione sempre più coinvolgente e toccante! Perfetto come sempre! Si volta per ringraziare l'orchestra e guarda su, verso il pubblico, per ringraziare con lo sguardo tutti quelli che l'avevano sostenuto.   

Arriva il momento tanto desiderato e tanto temuto. Ci teniamo per mano. Il cuore è a mille... le mani tremano... Arriva la busta, ma sbagliano. Fazio torna indietro per prendere la busta ufficiale. Il pubblico fa già il nome di Marco

Il vincitore del 63°esimo Festival di Sanremo è... si alzano voci che gridano Marco! Marco! (chissà chi sono? noi siamo paralizzate)... scende il silenzio... ed ecco finalmente:

Il vicitore è MARCO MENGONI!!! 

Saltiamo in piedi tipo molle gridando e battendo le mani come delle pazze! Marco ha vinto!!! Quello che avevo desiderato più di ogni altra cosa per mille motivi si è avverato. Mi scendono le lacrime... 

È immenso l'orgoglio per questo ragazzo così umile per cui L'Essenziale è solo salire su di un palco per regalare al pubblico tutto il suo amore per la musica e tutto quello che la musica rappresenta per lui! Un artista che non interpreta le canzoni, ma dà loro un'anima che le rende uniche, come unico è lui...

Ancora non posso credere che finalmente anche il resto del mondo si sia accorto della sua bravura! Io non posso far altro che ringraziarlo per questo ultimo regalo che ha aggiunto al mio album di ricordi: un altro ricordo indimenticabile e unico. GRANDE MARCO! (mc)

 

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