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venerdì 28 settembre 2012

La musica e le nuove tecnologie


Siamo tutti in modalità “stand-by”. Attendiamo che i tempi siano compiuti, che dall'entourage mengoniano scappi via ancora un refolo di novità, che cada giù qualche altra briciola di notizia, che si diffonda in modo inatteso qualche singola nota di quella che sarà la nostra prossima colonna sonora.




Marco Mengoni a Castelfranco Veneto - ph_Lorena Farronato




Eh.Ma intanto che si fa? Per esempio, si approfitta dei dati pubblicati dall'industria musicale per affrontare un discorso che molto presto tornerà a riguardarci direttamente: finalmente tra il 2011 e questa prima metà di 2012 l'indice degli incassi è tornato a salire. È boom della musica legale, hanno titolato agenzie e giornali specializzati, ovvero, tanto per riassumere velocemente la questione, grazie alle piattaforme legali distribuite con facilità attraverso le nuove tecnologie, la musica è molto più facilmente accessibile a prezzi davvero bassi. Un singolo scaricato da i-Tunes, ad esempio, costa meno di 1 euro (in media) e la qualità di ascolto è davvero eccellente. E visto che l'intero album costa meno di 10 euro (in media), 8 volte su 10 al posto del singolo si preferisce scaricare l'intero cd.
Per non parlare poi di Dada, Cubo Musica e tutte quelle piattaforme per cui è sufficiente un abbonamento annuale (poche decine di euro) per poter scaricare legalmente tutta la musica che si vuole.

Ecco però che bisogna fare una differenza sostanziale. Che ben venga la musica scaricata legalmente (come sopra detto), ma che si continui a fare la guerra alla pirateria, ovvero ai download – ad esempio – dei video caricati con mille sotterfugi su youtube al solo scopo di sherare mp3. Perchè se è vero che youtube corrisponde i diritti di autore per ogni singola riproduzione dei video ufficiali, non si può dire lo stesso di quelli “unofficial”. 
Restiamo in tema, e parliamo del canale pirata che ha pubblicato tutto SOLO 2.0 due giorni dopo la sua pubblicazione nei negozi. Il canale conta 1.129.606 visualizzazioni dei 12 video che riproducono integralmente il disco di Mengoni. Proprio per "ruolo" potremmo dire (questo è un fan blog dedicato a Marco Mengoni), è lecito pensare che - se anche una sola persona su 100 ha scaricato il disco illegalmente, Mengoni ha venduto circa 11mila e trecento copie in meno del suo disco. E da fan questo discorso non ci piace affatto (ci sarebbe piaciuto molto di più festeggiare per più tempo la vetta delle classifiche di vendita!).
Chiusa la digressione, torniamo all'argomento discutendone più in generale. È verissimo che aprire gli accessi alla propria musica è davvero una forma di promozione straordinaria. Oggi i Muse, ieri il live streaming di Lorenzo Jovanotti, le anteprime per twitter dei Negramaro... tutti i videoclip (veri e propri cortometraggi d'autore) per le tracce dell'intero ultimo album dei REM in rete – su youtube – senza alcun vincolo d'accesso. Fantastico! Non solo ne godiamo tutti, ma certo questo non ci impedisce di acquistare la loro musica, che si scelga la forma digitale o che si sia ancora legati al disco “tondo cor buco mmezo”.
Ma qui bisogna mettere i piedi per terra e snocciolare un po' di numeri. I Muse hanno 13.621.963 di i-like sul loro profilo facebook. Mettiamo che solo 1 su 10 (è questa la vera percentuale da tenere in considerazione) acquisti il loro disco comunque, ed ecco fornite sul piatto 1.362.196 copie vendute “garantite”. Dalla vedita di queste copie (oltre le taZZe, come ci insegna qualcuno) ecco la materia prima per i necessari investimenti per un tour mondiale, per un nuovo disco etc etc... Senza parlare dei diritti d'autore incassati dalle riproduzioni via youtube dei video...
Già, perché se a noi la musica serve per diletto e infinita meraviglia, a chi la fa (chi la suona, chi la canta, chi la scrive, chi la arrangia, chi la produce e chi la distribuisce), la musica serve per guadagnarci. In modo nobile e artistico, ma pur sempre per portare a casa la pagnotta.
Quando venne trasmessa la presentazione di Solo 2.0 su Cubomusica, fu davvero un evento che ha trovato estimatori e denigratori, ma certo ha dato modo a molte più persone di assistere allo spettacolo. In modo legale. Ecco, è questa la differenza da cui non si può distogliere l'attenzione. Ci sono modi legali e modi illegali. Gli illeciti – oltre ad essere reati – di solito non fanno gli interessi del proprio idolo, che si tratti di Mengoni, dei Muse o di chiunque viva di opere dell'intelletto.
Chiudiamo con una massima: ciò che per tutto il mondo è una bellissima farfalla, per il bruco è stata la fine del mondo. E se sei un fan del bruco... bè, la farfalla non è certo il tuo animale preferito.



Marco Mengoni a Castelfranco Veneto - ph_Lorena Farronato
 
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