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sabato 18 ottobre 2014

Sta tornando!

Tutto è (ri)cominciato il 14 settembre, quando sulla pagina facebook di Marco Mengoni è apparso l'inizio del countdown che si è trasformato, in capo a otto giorni, in una prima tappa di avvicinamento a quello che verrà. E da oltre un mese l'artista non smette di sorprendere tutto l'Esercito - e non solo - con i suoi messaggi criptici e entusiasmanti. 



Sì, possiamo dirlo: ci siamo quasi!
Dopo il tweet del suo ufficio stampa, dopo la condivisione del suo produttore, dopo il tweet della sua manager, ci sembra abbastanza chiaro che forse adesso manca davvero poco. E a confonderci le idee non c'è solo l'agitazione sollecitata in modo così meravigliosamente perfido dallo staff del musicista, ma ci si mette anche Mengoni in prima persona che sulla sua app scrive #quellochenonsarà

Non sarà UN album, prima voce delle 9 in elenco, la mettiamo insieme all'ottava Non sarà di un'unica forma e alla terza Non arriverà dalla stessa parte: la nostra immaginazione galoppa a briglia sciolta, ed è solo la nostra (ebbene sì) superstizione a tenere a bada i voli più arditi. Ma certo tutto quello che pensiamo sono #solocosebelle!

Il quarto suggerimento Non avrà un colore solo potrebbe legarsi a quel Non sarà di un'unica forma, oppure al settimo Non avrà quel suono e al quinto Non andrà in quella direzione: bè, noi lo abbiamo sempre saputo che Marco non è (non è mai stato) solo quello che abbiamo ascoltato in questi anni. Sappiamo, sentiamo che c'è molto ma molto di più, sentiamo - e lo abbiamo sempre percepito - che il suo istinto musicale lo porta ad essere molti passi avanti rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare da un giovane musicista, che per di più è arrivato al centro della scena da un bistrattato (perché, poi, non lo abbiamo mai capito) talent show. Mengoni ci ha sempre fatto sentire il nuovo, anche se travestito da atmosfere pop frizzanti e divertenti.

Sì, il divertimento pensiamo possa essere un punto fermo, e se c'è qualcosa di artisticamente alto nella musica - come in tutta l'arte che si possa immaginare - è proprio questo, riuscire a far divertire il pubblico in modo semplice, onesto, brillante. Ci aspettiamo qualcosa di bello, emozionante, divertente e nuovo. Così nuovo da farci arrivare al punto nove. 

Non sarà facile. Qui ci siamo alzati dalla sedia. Abbiamo proprio fatto un salto. Di gioia. Perché la musica, come tutta l'arte, deve aiutarci a farci compiere quel passo in più che da soli non sapremmo fare. Non sarà facile, ovvero non sarà "solito", non sarà "già sentito". E non è mai "facile" portare nuove cose, nuove idee, nuovi suoni all'interno di un mondo che ama solo quello che riconosce, che non impegna, che culla senza sobbalzi. Questo Non sarà facile ci fa stringere ancora più forte accanto al nostro artista preferito. Perché ci vuole coraggio (in un mondo che il coraggio lo guarda con sospetto), perché ci vuole passione (in un mondo che tiene le lacrime in tasca sempre pronte all'uso), perché ci vuole forza artistica (in un mondo che la scambia per capacità di scrivere rime zeppe di parolacce e violenza), perché ci vuole vero talento. E cosa sia diventato il talento in questo mondo purtroppo lo ascoltiamo tutti i giorni in melodie scritte con il computer, programmato con algoritmi che sfornino accordi atti a captare l'attenzione degli ascoltatori ogni tot secondi. 

Con i brividi sulla pelle leggiamo il secondo suggerimento: Non tarderà ancora molto. E per ingannare il tempo restante ci lanciamo a risolvere quel sesto Non sarà UN numero e nemmeno una parola: qui c'è il titolo dell'album, ma è scritto in "mengoniano" e noi non possiamo fare altro che provare a tradurlo!

Eppure non posso già farne a meno_ conclude Marco. E noi gli facciamo eco, perché se è vero che sappiamo #quellochenonsarà, il nostro cuore, la nostra mente, il nostro fiuto ci dice chiaramente anche quello che sarà. 
SaràUnaFigataPazzesca

Stay tuned!

 

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