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mercoledì 1 agosto 2012

Musica in progress





È già stato detto tutto. Abbiamo affrontato l'argomento da un punto di vista musicale ed emotivo, e anche con due cronache dal backstage, condite dalla playlist dell'intero show in quel di Matera. Che dire ancora di Marco Mengoni live version per Battiti Live? Poco, più che altro qualche parola per evidenziare con un bel colore fluorescente quel che l'entusiasmo copre con la sua grande gioia. Sguardi, gesti, sussulti di note e di musica che il ritmo serrato di un live-set lascia affiorare solo dopo. Molto dopo.

Marco dinoccolato che sale sul palco quasi a dover spostare fisicamente il peso opprimente dell'afa. Le sue facce buffe davanti ai fans. I suoi sguardi seri e precisi ai tecnici. Il suo modo concentrato di stare seduto a un pianoforte ascoltando il suono che esce dall'amplificazione... 

Ecco. Seguiamo questo sguardo. Uno sguardo che non va nella solita direzione “da Marco a...” (pubblico-tecnico-musicista), bensì in quella contraria, un “da Marco a Marco” per cercare dentro di lui la risposta alla domanda più importante: è questo quello che vuoi si ascolti?

Non c'è alcuno strumento tecnico in grado di verificarne la giusta misura, non c'è un diapason che possa individuare la nota corretta. Qui, in questo momento, è l'artista che si misura con se stesso, con il suo senso della musica, proprio con quella musica che ha dentro e che deve trovare il modo di far ascoltare agli altri.

Un suono può avere mille e più colori. Può essere blues o jazz. Può essere acustico o elettrico, morbido o ruvido, rock oppure psichedelico... Sfumature delicatissime che non risolvono nel nome neanche una briciola di quello che si può intendere. Perchè ognuno “suona” dentro in modo preciso, in modo diverso, in modo “proprio”.

Ma chiedere “come suona Marco Mengoni” sarebbe davvero una domanda sciocca. Perché il suono che i musicisti hanno dentro vale nel secondo stesso in cui quel suono è stato costruito, da qualche parte tra testa e cuore.

Quel suono, però, di tanto in tanto scappa via. Sorprende tutti e si manifesta. All'improvviso, inaspettato. In un gioco voce e chitarra, in un'anticipazione della batteria, nell'attimo stesso in cui ci si alza di scatto dal pianoforte e, sulle onde di un “to the back”, si intona un medley black che non ha più i suoni graffiati del rhythm'n'blues ma quelli profondi di una notte di velluto... Per poi tornare lì, dietro un paio di occhiali scuri che restituiscono lo spazio alla modalità “soundcheck”.

Eh... come suonerà Marco Mengoni... Non lo sappiamo. Ma certo, tra un contro-tempo, un'impovvisazione e uno scat quello che ogni tanto ci capita di sentire ci fa balzare il cuore dal petto. Perchè è musica vera, che scorre impetuosa dietro quello sguardo serio e concentrato, che si agitata e che continua a turbinare dietro quel gioco di specchi che, comunque, fino ad oggi ci ha “folgorati”.

Quando quel “suono” oggi ancora in evoluzione troverà la sua chiave di violino, bè, non ce ne sarà più per nessuno. Perchè come tutti i suoni unici che la storia della musica ci ha regalato, anche il suo parlerà tutte le lingue del mondo.


Sullo stesso argomento in questo blog: 
Onde di emozione live










13 commenti:

  1. Ma fumate qualche cosa prima di scrivere, e partorire certe fantasie alla Disney?????

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  2. No. E' la meraviglia della voce di Marco Mengoni, il benessere che si sente ogni volta che lo si ascolta. Adrenalina? Serotonina? forse... Ma questi sono discorsi da fans, cosa che certo lei, caro Anonimo, non lo è. D'altronde, non si può piacere a tutti, giusto?
    La domanda è: se lei non è un fan, che ci fa su questo blog?
    Speriamo almeno di averla divertita per qualche minuto. :-)

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  3. Ah! Dunque un'opinione diversa costituisce il vostro metro di giudizio, questa si che mi diverte veramente!!!! Guardando il video delle prove dopo aver letto le vostre note francamente io non ho visto,altro che quello,che fanno tutti i musicisti, prove tecniche, con tutti i momenti che le caratterizzano niente di trascendentale e di mistico normali messe appunto degli strumenti e dei dettagli tecnici, cazzeggi per riempire i tempi mortii, che con una buona dose di fantasia possono,essere presi per momenti di alta espressione di sovrannaturale trasferimento spirituale tra il musicista e i fan che scambiano ogni movimento, ogni battere di ciglia ogni goccia di sudore come manifestazioni del sovrannaturale.

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  4. Bè... questo è un blog monotematico su Marco Mengoni scritto da fans... E comunque l'articolo - come risulta chiaro - verte su argomento musicale e non esoterico. Ovviamente, per soli fans.
    Mille grazie per averci dedicato del tempo con le sue preziose osservazioni: ci è molto gradito il confronto con chi segue altra musica ed altri artisti. ;-)

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    1. Mi,piacerebbe sapere con quale criterio avvengono le selezioni per potersi fregiare del titolo di fan, dal momento che seguo questo artista gia' da un po' di tempo, ho avuto l'opportunita di assistere a tre concerti e ho tutta la sua discografia......certo ammetto le mie colpe non cado in estasi mistica ad ogni suo svolazzar del capello, ad ogni suo fremito muscolare mentre inonda di luce divina.......e chi siete voi per decretare di essere fan migliori di me? Il numero di concerti che avete visto? Iil numero di foto che avete i siete al vostro Idolo? Il numero di dischi che avete ascoltato nella vostra vita?
      Con tutta la stima che ho di questo ragazzo ancora non i ha detto nulla nel panorama Italiano, e i fiumi di parole che leggo da tempo qua, costruiscono letture socio -filosofiche a ricercar riferimenti spesso visionari di quello,che ancora e' un embrione, andatci piano, se non volete fargli l'effetto contrario di quello,che vi,prefiggete

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Leggendo le sue parole si avverte come un senso di inferiorità... guardi che la musica fa bene a tutti, allo stesso modo, anche se la si vive in modo diverso.
      Da parte nostra, prenderemo nella giusta considerazione il suo punto di vista, per il quale nuovamente la ringraziamo. :-)

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    4. Oddio inferiori a chi ?? A voi??? Sono io che ringrazio voi che dall'alto siete riusciti a strapparmi un sorriso,

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    5. E questo è bello! :-)
      Visto? la musica alla fine mette tutti d'accordo!

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  5. Oddio inferiore a chi? A voi?? A voi che censurate quello che vi da' fastidio far apparire? Siate meno presuntuosi dell'alto del vostro snobbismo e corretti nel far leggere tutti i commenti e lasciate agli altri frequentatori di questi spazi, eventualmente,trarre le proprie conclusioni eventualmente! se vi reputate migliori.

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    1. Caro Anonimo, come può notare, non un solo suo commento è stato censurato. Tutto quello che ci è giunto è stato pubblicato. Non capiamo il motivo di tanto accanimento ma, come potranno ben comprendere i nostri lettori, in fondo non ci interessa nemmeno saperlo. Se lei non gradisce queste pagine, non è certo tenuto a leggerle.
      Grazie.

      (p.s. La forma anonima che lei usa dà l'esatta misura di quanto noi terremo in considerazione le sue parole: chi non ha il buongusto di "metterci la faccia" quando insulta reiteratamente qualcun altro, ha solo una quantità limitata di attenzione. Quella a lei riservata è terminata.)

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  6. Marco Mengoni e' musica... amore... emozione...un talento unico... forse per pochi intenditori...mi spiace per gli altri,,,<3

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