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venerdì 30 agosto 2013

Non Passerai, tutta la magia di un sorriso





Marco Mengoni - ph_M LaMarghe Laurenti


Le due facce della medaglia. Privato e pubblico. Una storia raccontata da due punti di osservazione opposti con una dolce ballata, una canzone “all'italiana” potremmo dire, per l'ennesima sorpresa che ci riserva Colui Che Tutto Puo-De, nomignolo ironico e divertente che Mengoni si era dato, ma che – in effetti – sembra rispecchiare davvero una personalità artistica capace di stupire ogni giorno un po' di più. 

La canzone è ben fatta, lo abbiamo detto un milione di volte, e quella sua atmosfera così tanto made in Italy in effetti nasconde un'anima molto international. Sul palcoscenico risulta tra le più coinvolgenti, forse anche grazie a quei sorrisi di dolce nostalgia che tolgono alla tristezza di una storia finita la sua parte più dolorosa, lasciando intatta ogni singola gioia vissuta. 

Perché questo è quello che capita quando si va avanti, quando si lascia il passato alle spalle: non fa più male, e il ricordo dei momenti felici diventa terreno fertile in cui piantarne di nuovi, che certo presto germoglieranno più forti e più duraturi dei primi. 

Due facce di una medaglia, si diceva. Da un lato il testo, con l'analisi del momento, la parte narrativa in cui seguire la storia tra due che si amano e, proprio per questo, all'inizio sicuri che sarà per sempre. Le liti, i silenzi, le porte chiuse e si arriva a quell'incrocio da dove, qualunque sia la direzione presa, si proseguirà da soli, con tutto lo smarrimento che ciò comporta. Fino a quando – guardando indietro con coraggio – il dolore è scomparso, lasciando posto a tutti quei sorrisi che non passeranno mai. 

Dall'altro lato, il video. Che ci parla proprio della forza che si trova aprendosi agli altri, condividendo con gli altri quello che si ha nel cuore, offrendolo senza riserve e senza paura.


Le brutture del mondo a colazione, servite da un giornale insieme con latte e miele. La solitudine di strade sconosciute, la rabbia di nuovi tempi e nuovi ritmi... fino a quando non ci si ferma a guardare davvero quello che si ha davanti: una sola vita, un solo mondo che – seppur imperfetto – nel suo complesso è bellissimo, così pieno - per dirla come Marco - di tutte le sue meravigliose “unicità”. 

Ci vuole coraggio a guardare giù, e ancor di più a tuffarsi in mezzo alla gente che però, davanti a un cuore offerto con semplicità, non può che sorridere. Quasi come il pubblico che ogni sera Marco si trova di fronte: dinnanzi al suo cuore che canta, non si può far altro che cantare e sorridere! 

Certo, non si può piacere a tutti. C'è chi se ne va – ma portandosi via comunque un sorriso, c'è chi resta “insieme” e passa la palla per l'ennesimo canestro; così come c'è chi arriva seguendo gli amici e viene conquistato dalla semplicità di un sorriso sincero, dalla scoperta che un sorriso condiviso è il bene più prezioso che ci sia. 

Sì, un bene prezioso, talmente tanto che a guardarli tutti insieme e uno per uno si trova il coraggio per compiere ancora un passo in più, ché qualunque sia il domani questi sorrisi ci sono, sono già in circolo, e stanno compiendo la loro magia: stanno costruendo nuovi giorni di gioia condivisa. Stanno costruendo nuovi giorni di vita.

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