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edizione del 29/04/2012 - Cultura e Spettacoli |
Al Filarmonico
la mia voce sarà
a sorpresa
Un nuovo disco, Dall'inferno EP,
e un nuovo tour teatrale
che il
14 maggio arriverà
al Filarmonico
(promoter Zed: informazioni
e
prenotazioni: 049.8644888). Marco Mengoni, trionfatore
di un'edizione
di X Factor
e ai vertici delle classifiche
con il recente album Solo
2.0,
si fa guidare da Elisa
e dal produttore/musicista Andrea Rigonat
per ripartire in concerto con una nuova direzione artistica
È
iniziato un altro tour: hai qualche paura?
No, a parte le solite. Ma
più che paure, le chiamerei incertezze.
Ma questo è un tour diverso
da quello del 2011, giusto?
Sì, ho preso un'altra direzione. Ho
cambiato molte cose della mia vita: management, produzione, insomma
il team di lavoro... E gli esiti li vedrete dal vivo, in concerto.
Rispetto alla tournée precedente potrà apparire un tour
ridimensionato. Questione economica o artistica?
Molto per esigenza
artistica. Nel tour precedente c'erano molta creatività e mille
idee. Era tutto bello, sulla carta, prima di iniziare. Poi, a mente
fredda, mi sono chiesto: ma serve, tutta 'sta roba? Fate conto che
ero in un periodo strano della mia vita... Dovevo fare solo un paio
di anteprime alla fine del 2011 e poi mi sono ritrovato a tenere otto
concerti
Nun ce stavo a capì molto de quello che succedeva....
E
allora, che hai fatto?
Ho cambiato, ho voltato pagina e mi sono
affidato, come direzione musicale, ad Andrea Rigonat, chitarrista,
arrangiatore, compositore e produttore.
Un musicista che suona e
lavora con Elisa, tra l'altro sua compagna...
Sì, lui è molto
duttile e proprio su indicazione di Elisa, un'artista che stimo
moltissimo, mi ha spinto a tornare alle mie origini, a un tipo di
soul psichedelico. Non so però quanto piacerà al pubblico.
In
realtà la tua voce è così camaleontica che s'adatterà anche a
questo cambiamento. O no?
C'ho la voce che c'ho; e che 'ccedevo fa'?
Mica me la posso leva', no? Mi hanno detto che urlo, miagolo,
raggiungo tonalità altissime, strepito... E nessuno che s'è accorto
delle mie tonalità basse. Me sa che i critici manco li ascoltano, i
dischi... Comunque forse non so nemmeno io che voce c'ho. M'accorgo
che cambia di giorno in giorno, e perciò non so che voce avrò
quando canterò al Filarmonico. Ma visto che mi sono sempre
dichiarato incoerente, rivendico come coerenza la mia incoerenza.
Mi
sa che ti sarebbe piaciuto essere un teenager negli anni '70 per
truccarti e vestirti stile glam, come David Bowie.
Ma che ddite?!?
Nun c'ho bisogno de sta' nei anni Settanta! Ce sto dentro, adesso,
co' la testa, in quell'epoca. Bowie è un mio mito.
Però adesso, con
le nuove tecnologie, è più facile incidere dischi.
Non m'interessa:
di solito, in studio, canto a "buona la prima". E sono
sicuro che dal vivo la mia voce renda meglio perché canto in
quell'istante, senza immaginare di poter sbagliare e rifare da capo.
È nel live che c'è l'essenza stessa del canto. La domenica mattina
appena ti alzi, per esempio, che canto preferisci?
Quello di Billie
Holiday. La domenica mattina sono sempre depresso e la voce di Billie
mi mette addosso un tale tormento... È il mood giusto.
Tu
ascolti più che altro black music, vero?
No, ascolto di tutto, dalla
musica soul a quella indiana, dal metal a Wagner, dall'hip hop ai
Deep Purple. La musica è bella tutta.
Ascolti pure Lando Fiorini?
Embè, che c'avete contro Lando? A volte mi dicono che faccio troppi
gorgheggi, come i cantanti soul americani. Ma pure i romani come
Fiorini e i napoletani gorgheggiano... Ce l'abbiamo pure noi, 'sta
cosa.
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