Battiti Live, Matera.
Cronaca dal backstage - 1
“Chi me l'ha fatto fare?”.
Questa è la domanda che si materializza quando,
dopo una sveglia all’alba e ben 6 ore di macchina, ci si ritrova in una Matera
con 40° C all'ombra in una domenica di fine luglio. La risposta è arrivata alle 16,30 quando sul palco del
Battiti Live è arrivato Marco Mengoni per le prove tecniche, occhiali da sole
per nascondere la stanchezza di 9 ore di jet lag ancora da smaltire e mille
sorrisi che fanno capire quanto
sia bello (anche) per lui essere tornato davanti a un pubblico.
Come sempre, “prove” per Mengoni ha un significato
diverso, perché le sue sono un vero e proprio spettacolo in più: la musica per
lui è live, quindi niente basi registrate su cui appoggiare la voce, ma gli
strumenti veri dei suoi musicisti che ormai dirige in modo impeccabile,
consultandosi di tanto in tanto con la sua manager, dando indicazioni ai fonici
con quei gesti che sono un linguaggio da lui ormai perfettamente conosciuto.
Niente viene lasciato a caso, ma tutto è curato e deciso personalmente, fin nel
più piccolo dettaglio. E poi canta, canta e canta. Non i classici accenni di
solito sufficienti a chi sta provando il suono dei microfoni e dell’amplificazione,
ma brani interi, ennesimo omaggio a tutti quelli che assiepano la piazza
pomeridiana per lui, nonostante la temperatura torrida.
Oltre 45 minuti di extra-spettacolo senza
risparmiarsi neanche per un solo secondo, salutando i fans vecchi e nuovi che
lo chiamano senza sosta, scambiando con tutti una parola, un saluto… i suoi
magnifici sorrisi.
Il caldo e la stanchezza non si sentono già più: Marco
canta, va tutto bene.
Come sempre quando ci si diverte molto, tutto
finisce in un lampo. Adesso c'è solo da aspettare che lo spettacoli abbia
inizio.
Grazie alla possibilità concessa a questo blog da Radionorba, alle 21 si può accedere nel backstage. Uno sguardo rapido ed ecco: la scaletta che porta gli artisti sul palco è la migliore posizione per restare in attesa. La serata, in effetti, grazie all’organizzazione perfetta e puntuale dell’evento - che in questo anno è giunto alla sua decima edizione – prende il suo ritmo, serrato ma tranquillo, con gli ospiti che salgono-scendono-rispondono alle domande delle telecamere di Telenorba per poi scomparire oltre il limite della visuale. La situazione è così serena che, chissà… metti che si possa scambiare due parole anche con Marco… qui è tutto così tranquillo…
No, non si fa neanche a tempo a terminare il pensiero che l’atmosfera diventa elettrica, gli addetti ai lavori si agitano, diventano frenetici, il personale di sicurezza aumenta mentre un nugolo di giornalisti si materializza proprio nello spiazzo accanto alla scaletta: ecco, arrivano Peter Cornacchia, Davide Sollazzi e Giovanni Pallotti… Tutto chiaro! Sta arrivando Mengoni!!!
Grazie alla possibilità concessa a questo blog da Radionorba, alle 21 si può accedere nel backstage. Uno sguardo rapido ed ecco: la scaletta che porta gli artisti sul palco è la migliore posizione per restare in attesa. La serata, in effetti, grazie all’organizzazione perfetta e puntuale dell’evento - che in questo anno è giunto alla sua decima edizione – prende il suo ritmo, serrato ma tranquillo, con gli ospiti che salgono-scendono-rispondono alle domande delle telecamere di Telenorba per poi scomparire oltre il limite della visuale. La situazione è così serena che, chissà… metti che si possa scambiare due parole anche con Marco… qui è tutto così tranquillo…
No, non si fa neanche a tempo a terminare il pensiero che l’atmosfera diventa elettrica, gli addetti ai lavori si agitano, diventano frenetici, il personale di sicurezza aumenta mentre un nugolo di giornalisti si materializza proprio nello spiazzo accanto alla scaletta: ecco, arrivano Peter Cornacchia, Davide Sollazzi e Giovanni Pallotti… Tutto chiaro! Sta arrivando Mengoni!!!
In effetti, eccolo lì, con la gentilissima Marta
Donà qualche passo più avanti. Eccolo, un saluto affettuoso e veloce e poi sale la scaletta per
fermarsi davanti a un monitor per osservare le inquadrature, per ascoltare
ancora una volta la qualità del suono. A gesti comunica gli ultimi ritocchi,
poi un passo e l’urlo della piazza dall’altro lato è il segnale che Marco è sul
palco.
Il posto tranquillo nei pressi della scaletta si è
intanto trasformato nei fori imperiali di una domenica pomeriggio d’estate:
sono tutti lì! Nonostante sia un backstage (il posto peggiore per ascoltare
musica!), tutti premono per ascoltarlo, l’energia che arriva è fortissima,
nessuno riesce a star fermo! Persino Marta, che pur dovrebbe esserci abituata,
non resiste e balla, anche se con occhi fissi sul monitor per seguire l’esibizione.
Rieccolo. Scende tranquillo dalla solita scaletta,
un abbraccio pieno d'affetto ad una ragazza meno fortunata di noi, una lunga
intervista con Telenorba, e poi l’ardua impresa di farsi largo tra la folla... “Ci
metterò un'oretta”, dice sorridendo guardando quel paio di metri che lo
separano dall’uscita. Stanco, sudato eppure disponibile come sempre con tutti…
fino a quando un gruppo di carabinieri non riesce a fargli scudo fino alla
macchina. Saltellando, per continuare a farsi vedere dai suoi fans, per
concedersi ancora all’ennesima fotografia, eccolo raggiungere la sua méta,
soddisfatto e felice.
Marco scompare dietro la curva, e con lui sembra
scomparsa tutta l’agitazione, tutta l’elettricità che si è accesa nel volgere
di un attimo quando è arrivato. Tutto ha ripreso a scorrere come prima, in modo
tranquillo e puntuale, fino alla fine di questa tappa dello splendido
appuntamento con la musica che è Battiti Live.
“Chi me l'ha fatto fare?” era la domanda del mattino. A notte fonda la risposta è: “Marco me l'ha fatto fare! Mi fa stare così bene che… quando si riparte?” (pp)
“Chi me l'ha fatto fare?” era la domanda del mattino. A notte fonda la risposta è: “Marco me l'ha fatto fare! Mi fa stare così bene che… quando si riparte?” (pp)
I brividi che mi hanno invasa non credo siano dovuti al fatto di essere sotto il condizionatore per refrigerarmi da un pomeriggio di fuoco. Leggendo la cronaca mi sono venuti in mente tanti ricordi e mille emozioni riaffiorate. Per un attimo ero lì anch'io. Sapete, a proposito di "chi me l'ha fatto fare? Marco me l'ha fatto fare!" , io soffro di mal di testa da....da sempre. Ogni volta che devo andare ad un concerto porto sempre con me le mie pillole perchè ogni volta che esco o affronto un viaggio il mio mal di testa viene sempre a farmi visita. Ebbene le pillole ai concerti di Marco rimangono nel blister. Solo nel viaggio di ritorno, quasi vicino casa, ad emozioni vissute allora si permette di disturbarmi. Insomma,chi lo sente il mal di testa quando Marco canta? Quell'illogica allegria che mi fa stare bene!
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