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Visualizzazione post con etichetta MengoniLive2015. Mostra tutti i post
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lunedì 14 settembre 2015


Proprio un anno fa, il 14 settembre 2014, comiciava una nuova, bellissima avventura segnata da colorate parole in circolo che, con la musica o con un hashtag, ci hanno regalato 365 giorni di magia


È cominciata con un punto giallo, un vortice di emozioni – e anche un po' di follia – che ci ha spalancato la porta di una bellissima caccia al tesoro, segnata dai fori di una cover che si svelava lentamente e da indizi disseminati sui social, che fossero foto su instagram o hashtag lanciati su twitter...

#8suoniper3colori #dovenasconoleidee e poi la app, ovvero tutto il “mengomondo” social da tenere in tasca: dalla app, Marco ci ha parlato della sua musica, ci ha coinvolti in mille giochi divertenti (e chi se la scorda più la famosa telefonata!), ci ha svelato il calendario del tour, ci ha portati nella realtà aumentata dei suoi video proiettati su pagine di giornale o ticket dei concerti...
Dalla app, insomma, abbiamo iniziato a seguire le tracce di #quellochesarà fino a quel #keepthesecret che ci avrebbe portato il primo dei magnifici regali di questo anno mengoniano: Guerriero, “vinceremo contro tutti e resteremo in piedi”.

Ancora non sapevamo che queste sarebbero state parole profetiche. Perché, a voler guardare cosa è successo nei mesi successivi, è stato proprio così: abbiamo (Marco+Esercito) vinto tutto e adesso siamo qui, in piedi, anzi, in punta di piedi, a cercar di volare fino al prossimo appuntamento, fino al prossimo singolo, fino al prossimo disco, fino al prossimo tour, lì dove si vola per davvero.


#MengoniallaStatale, #Guerriero, #MengoniRealTime, #BuonCompleannoMarcoMengoni, e si arriva a brindare al nuovo anno con una classifica iTunes che riempie ancora oggi gli occhi di felicità: Guerriero 6° e Se Sei Come Sei 1° nella classifica Top Singoli; Guerriero video 2° nella Top Video; Parole in Circolo, un album ancora non pubblicato, 1° nella Top Album.

Il secondo platino per Guerriero arriva prima dell'uscita di #Paroleincircolo, anticipato dalle card con le frasi di testi che presto avremmo imparato a memoria, briciole di magia che l'8 gennaio diventano la track list di un album che segnerà per davvero il 2015: il 15 gennaio, due giorni dopo la pubblicazione dell'album, nella Top Singoli di iTunes erano presenti 12 degli 11 brani contenuti nella Special Edition. Sì, Guerriero era in calssifica due volte, come singolo (3°) e come estratto (9°).

Interviste, ospitate, il tour instore. In dieci giorni #ParoleInCircoloORO, in quindici #ParoleInCircoloPLATINO, insieme con #GuerrieroTRIPLOPLATINO. Poi, dopo #miePAROLEINCIRCOLO, venne il tempo delle #cosedafare e quel #TEMPOdiMarcoMengoni di incomparabile bellezza.

Vinto il Love Clash di MTV, arriva #ESSERIUMANI e #credonegliESSERIUMANI: il video scalza quello di Guerriero dalla vetta della Video Chart di iTunes e scrive #PAROLEINCIRCOLODOPPIOPLATINO su twitter. 

È già tempo di prove al PalaBam di Mantova.
Il 19 marzo Mengoni è trending topic mondiale mentre tutta l'attenzione si rivolge verso il #MengoniLive2015, tour già da mesi esaurito e pronto al raddoppio della prima data (solo una in più, per decisione dell'artista ché deve tornare in studio).



#MENGONILIVE2015 fa coppia con #MENGONIGAME: lampadine che si accendono su impossibili messaggi whatsup e flash che fanno la coreografia di uno spettacolo premiato da tutta la stampa. Un mese, un mese soltanto che ha sostenuto ancor di più i fan sulle pagine dell'MTV Awards 2015. Ancor di più quando, finito il tour, è arrivato #MENGONIradioitaliaLIVE, con una perfomarce da spettinare tutte le centinaia di migliaia di teste in piazza Duomo
WebNotte a Genova, Il pescatore di Asterischi con Samuele Bersani e siamo già in estate, siamo già a #IoTiAspetto con #MarcoMengoniAtWMA2015: tre i premi in palio, tre i premi conquistati – Superman, Artist Saga e Best Performance.

Tra i premi del 2015, però, ce n'è uno che è davvero speciale. #MengoniAlSenato ci porta all'interno di Palazzo Madama, ad applaudire il “nostro” Marco mentre riceve dalle mani del Presidente Pietro Grasso il riconoscimento più prestigioso, quello all'artista italiano con più “sentiment positivo” in assoluto.

#IoTiAspetto, CocaCola Summer Festival, Wind Music Awards, #EsseriUmaniPLATINO, la conquista della vetta della Top Social Celebrities (Mengoni è stato il più menzionato su Twitter Italia in assoluto), #IotiaspettoRemix e siamo ai giorni nostri, a #ParoleincircoloTRIPLOPLATINO, a #SemplicementeNoi e #Guerriero4Platino, a #lanostraestate e a #IoTiaspettoPLATINO.

Adesso, con Marco fresco vincitore dell'MTV Digital Army 2015, siamo pronti a ricominciare: insieme con lui c'è sempre un nuovo inizio, anche se non ci si è mai fermati... E lo faremo a partire da domani, 15 settembre, quando ci ritroveremo ancora insieme sulle pagine degli MTV EMA 2015 per eleggere, come primo step, il Best Italian Act dell'anno. Che vinca il Migliore: e noi sappiamo bene chi è!


Stay tuned!

read more "Un anno vissuto meravigliosamente "

domenica 17 maggio 2015

di M La Marghe Laurenti

Marco Mengoni on stage. Foto tratta dal profilo instagram ufficiale @mengonimarcoofficial

Dire che Marco Mengoni è bravo è come dire che il sole splende. Anche il più accanito dei suoi detrattori della prima ora non ha mai potuto negarlo. Sappiamo, anzi, che un “eccesso di bravura” è stato il motivo di rifiuto da parte di alcuni discografici troppo impegnati alla ricerca di giovani che rispecchiassero lo “stile del momento”.
Anche dire “quanto” è bravo sta diventando inutile. Nei concerti del suo Live 2015 è riuscito a coinvolgere – e sconvolgere – pubblico e critica che ora procedono felicemente a braccetto come era giusto che accadesse.


Dire “come” è bravo invece lascia ancora qualche margine.
Con Mengoni la parola talento ha ritrovato la sua dignità. Indica dote, qualità, ma anche rarità. Indica qualcosa di eccezionale rispetto alla media, una caratteristica innata, ma che può essere sviluppata e raffinata quasi all'infinito. Un purosangue che corre velocissimo non ha talento, segue la sua natura. Il talento è quello del fantino che sa come e quando amministrare le doti dell'animale.
Il nostro musicista nel 2013 ha scelto il titolo Pronto a Correre per il suo secondo disco (i precendenti Marco e Re Matto –2009 e 2010- sono solo EP, mentre il primo album Solo 2.0 è del  2011, nda), ovvero quando si è sentito capace di esprimersi dosando sapientemente tutte le sue qualità artistiche.

Nel live 2015 che segue l'uscita del primo capitolo del progetto Parole in Circolo, Marco offre al pubblico una grande serata sotto tutti i punti di vista: musicale, emozionale, visivo e di partecipazione. Affiancato da musicisti non solo eccellenti tecnicamente, ma in perfetta sintonia con la sua eclettica personalità, l'artista può volare a piacimento attraverso i diversi momenti che formano il concerto e  sviluppare la tavolozza che ha deciso di usare.


Il palco è ampio quanto un tour nei palazzetti richiede («quanto la casa dei miei sogni», ha candidamente ammesso il cantautore).  All'occhio si presenta occupato solo dalla strumentazione che verrà utilizzata, fra cui spicca un pianoforte classico a mezzacoda circondato da una fitta prole di tastiere di vario genere.
È stato lo stesso Mengoni a disegnarlo – e a modificarlo poche settimane prima del debutto – calibrando attentamente ogni spazio a seconda dei passi che avrebbe eseguito sui vari brani: gradini, scivoli, passerella, botola, piattaforme rivelano la loro presenza solo quando l'artista vi si muove con la sicurezza di chi ne conosce ogni centimetro. Ma dato che la bidimensionalità non gli appartiene, sulla parete frontale si erge un enorme vidiwall all'interno del quale trovano spazio tre megaschermi che alterneranno momenti del live a racconti di grafica, filmati e cartoons sempre a firma del poliedrico musicista.
Completa l'allestimento un impressionante assortimento di luci che in un istante trasformano la scena da un coloratissimo sogno stile Magical Mistery Tour beatlesiano ad uno struggente bianco e nero in cui rivivono atmosfere cinéphile, passando per una discoteca newyorchese anni '80 per poi lasciare spazio ad un semplice occhio di bue in perfetto stile teatrale.


Ma a Mengoni persino le tre dimensioni non bastano. Se ne può aggiungere una quarta, una quinta... si può volare per essere al centro di un'esplosione di parole importanti, si può coinvolgere il pubblico attraverso i cellulari e creare coreografie luminose mai viste prima in Europa... Questo è il “campo di gioco” in cui Marco ha deciso di scendere, questa è la cena speciale che sa imbandire in due ore e in cui tutto è sapientemente dosato.


Foto di Germano Pozzati
La scaletta si apre alla grande con Guerriero, e chi era venuto per ascoltare la sua hit del periodo è subito accontentato. Seguono Non Me Ne Accorgo e Se Sei Come Sei portando subito il tachimetro a forte velocità, sfrecciando con Pronto a Correre su un rettilineo pieno di sole, con le palme a destra e l'oceano a sinistra. Su Invincibile e Mai e Per Sempre c'è una sosta romantica per ammirare il panorama, prima di ripartire a velocità di crociera con la new version di Dove si Vola, pop morbido e scorrevole in cui il Marco di oggi passeggia tranquillo e sorridente.

Un attimo di buio e ci troviamo in un altro tempo e in tutto un altro spazio emotivo. Mengoni canta un brano in spagnolo con un accompagnamento di chitarra acustica e fiati che ci proietta in Messico. È la sconvolgente Llorona di Chavela Vargas, in versione breve ma “picante y sabrosa” da far ammutolire un palazzetto stracolmo.
Qui non c'è trucco e non c'è inganno. Il silenzio del pubblico è un foglio bianco su cui la mano del maestro, con tratti sottili e veloci come coltellate, crea un disegno che si attacca al cuore in modo indelebile per non togliersi mai più.



Improvvisamente, il bianco e nero si colora del rosso degli schermi. Torniamo alla nostra epoca con una versione di Solo scandita dal martellare della batteria, come camminata di un condannato a morte.
Marco, poi, ci tira fuori da questo turbine emotivo con una Valle dei Re liberatoria e illuminata di verde acido. Siamo di nuovo a pieni giri e si fila via su Ed è Per Questo e Bellissimo, in cui regna di nuovo la fantasia multicolore.

Dalla curva spunta un nuovo panorama ed è giusto fermarsi per assaporare il medley tra 20 Sigarette e Natale Senza Regali, lì dove la band sfoggia un suono curatissimo e pieno di accenni a quel maestro di glamour musicale che è stato Burt Bacharach.
I motori rombano di nuovo, l'oceano risplende e si va a tutta birra con Come Un Attimo Fa.

Una rampa, una curva improvvisa e con I got the fear siamo al funky jazz più esplosivo, col basso e la batteria che pulsano nelle vene come non mai. Chitarre elastiche e fiati danzanti. Tastiere sornione e stop improvvisi in cui lo strumento-voce dardeggia come una fiamma nel buio.


Non si può correre sempre, e anche il Nostro rallenta, recuperando la dimensione della tenerezza su Non passerai, sempre amatissima dal pubblico e illuminata da migliaia di accendini digitali.

Siamo a tre quarti del concerto e se c'è qualcosa di importante da dire è meglio farlo adesso, prima di entrare nel rettilineo finale.
Mentre un testo registrato dall'artista introduce Esseri Umani, il brano più socialmente impegnato della sua produzione, Mengoni appare tranquillamente seduto in poltrona a svariati metri di altezza, al centro di un surreale salotto che presto svanisce per lasciarlo circondato dalle parole che ha scelto. Parole importanti, primordiali, che diventano sempre più grandi fino ad esplodere in una grandine di note.
Il pubblico è compatto nel suo canto e sembrano tornati i tempi in cui le canzoni erano cose dense che  invece di far “passare il tempo” lo inondavano di significato.



Dopo serve la dolcezza di La Neve Prima che Cada per riprendere fiato.

Le sorprese in questo live non danno tregua. Grazie ad un ricordo d'infanzia, di Marco che viaggiava in macchina coi suoi genitori, sul vidiwall si forma l'immagine di un videogioco ormai vintage come Tetris o Super Mario. Mentre il pubblico viene coinvolto attraverso il cellulare a partecipare a questa simpatica epifania, la band ne esegue la musichetta dal vivo. Chicca deliziosa per chi non smette di ascoltare, e divertissement per i brillanti musicisti.

Il sole sta tramontando in questo viaggio molto americano su una fuoriserie tutta italiana. Possiamo fermarci? Certamente no. La notte serve per divertirsi.


Tastiere a go-go, sfondi geometrici che cambiano a ritmo, un frontman biancovestito, un po' David Bowie e un po' David  Byrne quando negli anni '80 tornarono in Europa a dirci che la dance music poteva essere anche molto cool, fashion, insomma: roba da grandi.
Mengoni lo fa con un altro suo hit degli esordi, Stanco, ironico e divertente mentre tra una mossa e l'altra sbuca un assolo di sax.
Sembra che la festa continui con Una Parola e tutti sono pronti a ballare quando il brano viene stravolto da una ritmica sincopatissima e sofisticata in cui fiati e la sezione ritmica creano continui momenti di sospensione e Marco canta il testo in un tempo che è la metà dell'originale.



Ma si deve ballare o ascoltare? Si può fare l'uno e l'altro. A quanto pare siamo in un nuovo territorio che Mengoni ha appena iniziato ad esplorare, una cosa tutta sua che potrebbe chiamarsi “disco jazz”.

A questo punto possiamo fermarci, sembra dire Marco.
Scendere dalla macchina e guardarci negli occhi.
Il musicista guadagna l'estremità della passerella ed è proprio in mezzo al pubblico. Luce semplice. Non serve altro per cantare insieme L'Essenziale.

Un primo bis sempre occhi negli occhi con In Un Giorno Qualunque e poi a briglia sciolta con Io Ti Aspetto, quando grandi e morbidi palloni vengono lanciati sul pubblico. Un saluto festoso , un “arrivederci” gridato con gioia mentre la seconda parte del progetto è già “in forno” e manda un profumo allettante.

Il successo di Marco Mengoni ha un sapore diverso da quello di molti altri artisti italiani degli ultimi decenni. Ha radici in quel “mangianastri di ultima generazione” che cita nel monologo che precede la parte del videogioco. Marco è cresciuto cantando, e quello che si canta in macchina da piccoli, per far passare il tempo e contrastare la nausea, non passerà mai più. Quindi – come ha raccontato in molte occasioni – Mina, i Beatles, Battisti, De Gregori, De André, Gabriella Ferri e molti altri – le canzoni “vere”, che andavano cantate dall'inizio alla fine senza sbagliare una parola e con tutti gli effetti musicali, dal “bom bom bom” di Yesterday al “nainanananana” de I Giardini di Marzo. La melodia con tutte le sue mille interpretazioni, ma anche l'armonia dei cori e delle variazioni.


Frequentando gli stage di jazz da adolescente ha scoperto un mondo nuovo, affascinante, che apriva nuove prospettive. La voce come strumento vero e proprio che non solo poteva veicolare una melodia o fare dei virtuosismi, ma anche creare tessiture, richiamare atmosfere di altri tempi, fondersi col suono di altri strumenti.


C'è voluto del tempo perché la volontà di esplorare tanti e diversi modi di fare musica portasse Marco a cucirsi addosso un concerto su misura.
Coadiuvato da Gianluca Ballarin, col quale Mengoni sembra aver trovato un equilibrio molto produttivo, dal suo gruppo storico (Giovanni Pallotti al basso, Davide Sollazzi alla batteria e Peter Cornacchia alle chitarre) e dagli altri brillanti musicisti, l'artista sta osando portare il pubblico ad apprezzare tipi di musica che sicuramente nei palazzetti non erano mai stati ascoltati, tenendo sempre saldamente nelle sue mani le redini della sua straordinaria bravura.


Stay tuned! 


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domenica 10 maggio 2015


«Siete le mie stelle!», dice Marco Mengoni subito dopo aver cantanto Dove Si Vola. La sua voce riesce a far comprendere a tutti quanto sia stato orgoglioso del suo pubblico, quanto ne sia felice. Perché ha ragione, e non esagera: per il tempo di una canzone il Forum di Assago si è trasformato in un cielo stellato, e lì a brillare tutto attorno al “Sole” delle due serate c'erano i dodicimila accorsi da ogni parte d'Italia (e non solo) per applaudirlo all'inizio del suo tour targato 2015. 


Ma non siamo qui per parlare del concerto, ché per farlo ci serve altro tempo: c'è così tanto e così tanto bello che le nostre parole – per fare la citazione – stanno ancora circolando, e sono così piene di meraviglia che ancora non riescono a trovare una forma adatta alla comunicazione scritta (mica possiamo scrivere “WOW” senza spiegarne tutta la densissima consistenza!). 

Adesso, oggi, siamo qui per parlare dell'effetto app, di chi, cosa, come, quando e soprattutto perché proprio noi fan abbiamo la possibilità di fare una piccola cosa per il nostro Marco

Innanzi tutto, ci piace sottolineare il fatto che Marco ha scelto di delegare al pubblico una parte importante della scenografia del suo spettacolo. Uno spettacolo in cui la tecnologia – e le luci sporattutto – giocano una parte fondamentale. Ecco, l'idea che l'artista sia così sicuro dell'affetto dei suoi fan ci piace moltissimo. Perché è vero, perché sono anni che glielo dimostriamo e adesso per la prima volta lui ci affida un compito, un ruolo serio e importante all'interno della sua carriera, per di più proprio quando lui è al massimo della visibilità: sul palcoscenico del tour più atteso dell'anno. Insomma, è un regalo che renderebbe orgoglioso chiunque, figuriamoci i fan, i rappresentanti di quell'Esercito che lo sostiene da sempre e che lui non manca mai di tenere presente in ogni suo gesto, in ogni sua scelta. 

Noi fan sappiamo ormai benissimo cosa fare. Abbiamo scaricato la app Marco Mengoni (che è gratis, cosa rarissima nel panorama musicale), e sappiamo che quando dal palco si sente il suono di un battito (il classico tu-tump tu-tump) e sul megaschermo appare il simbolo della mano che tiene il cellulare, proprio in quel momento dobbiamo prendere il nostro telefonino o iPad che sia, aprire la app (che si apre proprio nella sezione LIVE), cliccare al centro della banda grigia, lì dove c'è lo stesso simbolo della mano che tiene un cellulare, e poi semplicemente alzare lo smartphone. Nient'altro. Solo questo. 


Come potete vedere nel video di Letizia Gi, l'effetto è strepitoso! Grazie a una tecnologia nuovisima, che in Europa non è mai stata usata (è una novità persino per gli States), ogni singola app presente nel palazzetto viene utilizzata dal computer centrale del MengoniLive2015 per emttere luci che si accendono e si spengono al ritmo della musica, trasformando così il buio del palazzetto in un luminosissimo tappeto di stelle. Incredibile! Credeteci sulla parola: si rimane senza fiato!

Noi fan tutto questo lo sappiamo e lo facciamo, per la grande gioia del nostro artista. Però Marco quest'anno ha messo a segno una tripletta davvero entusiasmante prima con Guerriero, poi con il cd Parole In Circolo e poi con il secondo estratto Esseri Umani, conquistando nel giro di un paio di mesi un pubblico molto ma molto più vasto di quello rappresentato dal suo Esercito. Ecco, questo pubblico che è accorso ad Assago riempendo il Forum fin sugli spalti sotto il tetto e che ha velocizzato i sold-out di tutte le altre date del tour, questo pubblico che ha scoperto da pochi mesi l'incanto dell'universo musicale mengoniano, prorpio questo pubblico dell'app – ovviamente – ancora non sa nulla. E in tantissimi (ne siamo testimoni diretti) avrebbero voluto partecipare, avrebbero voluto essere parte di quel cielo stellato ma, come si sa, all'interno dei palazzetti la connessione internet viene schermata, per cui più o meno dopo le 20:30 non è più possibile scaricare la app se si è all'interno della location. 


Noi che sappiamo, noi che ci siamo e che niente ci è più prezioso di un sorriso di Marco, noi che stiamo in fila per il parterre o che gironzoliamo dalle parti dei varchi per le tribune, noi sì che possiamo raccontare della app, dell'effetto scenografico, della sua semplicità e soprattutto della sua utilità. Tra un sorriso e una battuta, possiamo accendere davanti agli occhi di Marco, sgranati per la meraviglia, il cielo più stellato che lui abbia mai visto! 

Noi lo abbiamo fatto e, superato un primo momento di imbarazzo, tutti coloro che abbiamo avvicinato hanno scaricato l'applicazione, ascoltato le nostre istruzioni e assicurato la partecipazione. D'altronde, quando si accende un intero palazzetto come si può non aver voglia di partecipare? 

Noi siamo l'Esercito. We Are One. L'Esercito + Marco =
È questo quello che ci rende speciali
Adesso tocca a noi rendere un po' più speciale Marco a chi lo ha appena conosciuto. 

Stay APPlauding!

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martedì 28 aprile 2015


L'App Marco Mengoni è diventata in 24 ore la protagonista delle comunicazioni ufficiali che riguardano l'ormai prossimo Mengoni Live 2015. Un motivo ci sarà: noi ancora non lo sappiamo ma possiamo provare a ragionarci su.

Dal numero di tweet e post a firma dello Staff e dalle parole dell'artista («per essere protagonisti ai miei concerti servirà anche l'App, vi basta scaricarla», ha detto nel corso dell'ultima intervista a Radio Norba), si intuisce che la casa dove nascono le idee avrà un ruolo importante nel corso del #MengoniLive2015

Sappiamo che questa app, innovativa sotto ogni punto di vista, consente la comunicazione sia da Marco ai fan, sia dai fan a Marco, cosa che abbiamo trovato entusiasmante fin da subito. E visto che adesso lo slogan è "Al MengoniLive2015 il protagonista sarai anche tu", diciamo che si può supporre che verrà utilizzata la parte che mette in comunicazione noi fan con Marco.

Come?
Dovremo stare attenti alla app invece che al concerto?
Indubbiamente questa ci sembra un'ipotesi da scartare, visto che nessun artista vorrebbe trovarsi di fronte una folla di fan "distratti". È più plausibile che ci verrà chiesta una interazione in momenti ben precisi, chissà se durante lo spettacolo o forse anche prima (le code sono lunghe e piene di momenti di "stanca").

Che tipo di interazione? Ah, saperlo!
Però è vero che adesso la app si apre sulla sezione Live, con avviso golosissimo: "entra qui e rendi il tuo concerto unico!". Se "unico" vuol dire "irripetibile", vuol dire che sarà qualcosa di importante e a quanto pare semplicissimo, perché adesso cliccando su questo grigio "ansiogeno" si arriva solo a un ancora più ansiogeno countdown... Quindi, tutto quello che sarà, sarà possibile forse con un solo tap sul grigio.





Altro fatto su cui vogliamo speculare è il #MengoniGame, all'interno della sezione Parole In Circolo.

Visto che non ci si arriva così facilmente, è possibile che si tratti esattamente di quello che sembra: un gioco. Avendo imparato a inaspettarci di tutto quando si tratta di Marco Mengoni, ci sembra estremamente difficile che possa trattarsi di un "Mengoni Crush Saga", di un "Bubble Marco Adventure" o di un "Collapse Mad King"! In ogni caso, un gioco (che si tratti del gioco dell'oca o di risiko o di monopoli) ha sempre un percorso, un punteggio (?), un premio in palio. E se questo gioco sta su una app gratuita, certo i premi in palio non potranno essere per un solo vincitore, né per pochi.

Insomma, sia come sia, intanto noi la app l'abbiamo, tutta aggiornata. Sia quel che sia, ma è certo che se riguarda Mengoni ci sarà solo da divertirsi. E volete vedere che si tratta di un divertimento per tutti quanti insieme? Quel We Are One targato 2013 continua a ronzarci in testa...

Stay Tuned!


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