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Federico Missio (a sinistra, Cristiano Norbedo) - ph Eleonora Berlinghieri |
Federico Missio:
(...) È pieno di pittori
che sanno riprodurre
il vero in
maniera da farlo sembrare fotografico,
ma questo non ci dice niente
circa la capacità
di offrire uno sguardo personale sulle cose,
né
di coinvolgere emotivamente (...)
Oggi
disponiamo di mezzi che ci permettono di interagire con gli artisti
come pochi anni fa non era neanche pensabile, ed è bello vedere che
un musicista di alto livello come Federico Missio ami condividere
alcune sue riflessioni sull'espressività musicale con il pubblico
vasto ed eterogeneo che lo segue su facebook.
Scrive: «Per
quanto mi riguarda nessun artista completo mi fa esclamare Che
bravo. Se la mia attenzione si sposta su un'abilità oggettiva,
ma che non ha a che vedere con la comunicazione di un messaggio
magico, speciale sul piano emotivo (semplice o complesso che sia ma
intraducibile a parole) l'artista ha fallito. Non è che, viceversa,
io debba per forza trovare le parole per esprimere lo smarrimento
emotivo davanti a tale magia... ma quando noto una bravura
significa che quell'equilibrio complesso e intraducibile è andato
perduto e che l'ago pende dalla parte di un'abilità specifica a
scapito dell'insieme.
D'altra parte questo non va confuso con il fatto che un'artista non possa essere anche tecnicamente molto preparato. Ma se questo aspetto prevale e si fa notare come prima istanza, significa che manca la maturità... di Mina non ci emoziona la tecnica, che è straordinaria, ma la maturità espressiva che se ne serve. Le stesse capacità tecniche senza un vero talento espressivo e comunicativo non sarebbero nulla».
D'altra parte questo non va confuso con il fatto che un'artista non possa essere anche tecnicamente molto preparato. Ma se questo aspetto prevale e si fa notare come prima istanza, significa che manca la maturità... di Mina non ci emoziona la tecnica, che è straordinaria, ma la maturità espressiva che se ne serve. Le stesse capacità tecniche senza un vero talento espressivo e comunicativo non sarebbero nulla».
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Federico Missio sul palco del Tour Teatrale |
Non stupisce
che queste parole vengano dal musicista che ha affiancato Marco
Mengoni durante lo scorso Tour Teatrale con tanta istintiva affinità.
Anche il cantante, infatti, ha sempre affermato di voler ricercare
nei suoi concerti una grande autenticità nei confronti del pubblico,
anche a rischio di qualche imperfezione, di qualche schizzo di
fango - come lo ha definito lui stesso – che potrebbe spaventare
chi vuol solo fare mostra della propria bravura.
Continua Missio: «È il mio modesto parere... ma credo che si rifletta troppo poco a riguardo. Il paradosso è che la tecnica oggi viene ricercata con estrema maniacalità, quasi fosse il centro della questione. È pieno di pittori che sanno riprodurre il vero in maniera da farlo sembrare fotografico, ma questo non ci dice niente circa la capacità di offrire uno sguardo personale sulle cose, né di coinvolgere emotivamente. Io personalmente ho stazionato a lungo durante il mio periodo di studio in questa fase... mi ero perso dentro il tunnel del perfezionismo estetico. Ero bravissimo e suonavo di merda».
Continua Missio: «È il mio modesto parere... ma credo che si rifletta troppo poco a riguardo. Il paradosso è che la tecnica oggi viene ricercata con estrema maniacalità, quasi fosse il centro della questione. È pieno di pittori che sanno riprodurre il vero in maniera da farlo sembrare fotografico, ma questo non ci dice niente circa la capacità di offrire uno sguardo personale sulle cose, né di coinvolgere emotivamente. Io personalmente ho stazionato a lungo durante il mio periodo di studio in questa fase... mi ero perso dentro il tunnel del perfezionismo estetico. Ero bravissimo e suonavo di merda».
Se
parlando di talento si pensa ad una pura esibizione tecnica, ci si
trova di fronte ad una folla più o meno vasta di fenomeni che
non danno niente se non un momento di stupore. Il vero talento è
quello che fa tornare a casa lo spettatore diverso da come era prima. È quello che opera un cambiamento, che riapre canali emotivi che si
erano chiusi e porta l'anima a respirare.
La tecnica costituisce le fondamenta, la base sulla quale prende vita il gesto artistico, ma se rimane fine a se stessa diventa una gabbia che soffoca ogni emozione e toglie spazio all'espressione musicale, che vive di libertà.
In un concerto ci possono essere momenti in cui ciascuno di questi due aspetti, quello tecnico e quello espressivo, trovano il loro senso: un vocalizzo ci può incantare ed un tremito nella voce può darci un brivido, l'importante è che non si interrompa mai quel flusso di comunicazione che rende speciale ed irripetibile il tempo di una canzone. (mlml)
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Tour Teatrale 2012 Da sinistra: Federico Mansutti, Marco Mengoni e Federico Missio |
Ringraziamo Fedrico Missio per averci concesso l'autorizzazione a pubblicare quanto da lui scritto sulla sua pagina facebook e vi proponiamo l'ascolto della sua Camargue (feat. Matteo Sgobino) che potete anche acquistare su i-tunes
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