Sarò passionale e vi dirò che il disco di Marco Mengoni mi piace. Specifico che sarò passionale e non critica perché i difetti volendo si trovano, ma io mi sono emozionata ascoltando questo disco e ho capito il vero significato della musica pop che deve farti vivere con leggerezza, strapparti un sorriso e farti venire voglia di riascoltarla.
Marco Mengoni mostra i primi segni della rockstar travolta dal successo: paura, diffidenza, sarcasmo nei confronti della critica più aspra e più prevenuta, ma esorcizza il tutto con belle canzoni: “Solo” (che mi ha subito colpito per l’epicità della metafora), “Tanto il resto cambia” con una frase di cui voglio chiedere spiegazioni a Marco perché mi colpisce molto:”Mille volte scoprirò che non mi innamoro”, “Come ti senti” che fa una bella pernacchia in faccia alle domande inutili, ai giornalisti che vivono di pretesti, di preconcetti.
Trovo curiosa e geniale “Mangialanima” scritta con Dente, cantautore che sarà anche di nicchia, ma che scrive davvero bene. Gli spunti, i suoni, le parole, sono davvero molti e forse potrebbero lasciare spiazzati i puristi. Io che adoro la confusione, soprattutto mentale, trovo questo disco davvero ben fatto, per niente furbo e molto “sentito”. Insomma “C’è chi parte e non arriva mai”, secondo me Marco sta facendo un viaggio fantastico.
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