Come ricordare tutto questo 2013 mengoniano? Come tracciare ogni singolo passo, ogni singola svolta vissuta in 12 mesi ma che raccontano quasi tutta una vita artistica?
Ovviamente, non era possibile riassumere tutto se non con un burocratico elenco puntato... oppure... Oppure lasciando parlare il Protagonista, o meglio, raccogliendo le dichiarazioni che più sono piaciute ai fans cui abbiamo chiesto di partecipare al nostro sondaggio "Mi è piaciuto tanto quando Marco ha detto..." . Il risultato è un incredibile viaggio nella sua carriera, quasi dai primissimi giorni, che ripercorriamo attraverso link video e articoli di carta stampata.
"Mi voglio muovere e cercare una strada
che sia ancora più mia"
"Per amore direi addio alla musica"
"Quando capisci che sei unico compresi i difetti...
nel senso che veramente non esiste un altro te al mondo..."
"Oltre a Lucio ho avuto la fortuna di conoscere Adriano
Celentano e Mina, e ho capito che i grandissimi hanno una voglia di arte
infinita e la voglia di combattere contro quello che non va nel nostro
sistema. Hanno la gioia, ecco.
E io, che non sono nessuno, ora che
quella gioia l’ho vista nei loro occhi lo devo fare per forza, ’sto
lavoro. Perché, tra qualche anno, quello sguardo lo voglio anch’io."
"Era giusto farla in questo festival perché é il festival, secondo
me, della libertà. Lui non ne ha avuta molta, perché questa canzone è
stata censurata, non é arrivata nemmeno fino alla fine, fino alla
finale.
Quindi era solo un prestare la voce a questa persona che forse
non ha potuto esprimere del tutto, in quella società lì, in quegli anni
lì, quel che voleva".
"Per L'essenziale, io tendo a scrivere quello che mi succede
nel quotidiano. Sono tornato un po' a casa e ho guardato un po' in giro
tutte le mie cose passate, le mie origini mi fanno sempre un po'
ritrovare le cose che forse mi ero perso e mi hanno fatto ritrovare un
po' di colori...un bel po' di colori"
“Ancora oggi fatico a capirmi e a capire gli altri [...] non capisco certi preconcetti, è come quando critichi un cantante con
la scusa che viene da un talent fregandotene se è uno che ama la musica
perché tanto è più facile mettere un’etichetta [...] La diversità non esiste, è una parola di merda, inventata non so da
chi, che genera mostri [...] Mi sfugge cosa sia normale e cosa sia puro,
forse solo Cristo e la Natura sono veramente puri”
"Sono per la libera interpretazione, penso che l'artista
non debba
spiegare il proprio istinto e, come nella pittura,
il quadro debba
essere giudicato da chi lo guarda
e non dal critico!"
Intervista su Chi n.9 del 27 febbraio 2013
"L’amore del mio pubblico ha sempre costituito il parametro per
soppesare il mio lavoro e scoprire quanto sia buono. Soffro soltanto
quando mi danno dell’interprete. In realtà il sottoscritto se le scrive
anche, le canzoni”.
"A me piace lavorare. A me piace conoscere.
Confrontarmi con le
persone, andare avanti... per crescere"
"Mi piace pensare che la vita e la carriera siano solo un
passaggio di testimone, una staffetta di cui faccio parte. Corro per
affrontare il vento avverso, un po’ perché la società me lo impone, un
po’ perché non sono disposto a fermarmi, mai."
Come ci si sente a portare l'Italia in Europa? ''Io mi sento un po' in imbarazzo a rappresentare una nazione
musicalmente, dovremmo andare minimo in quaranta... dovremmo essere tipo
una truppa...
per questo abbiamo scelto
L'Essenziale...''
"Mettiamo un po meno sul palco, perchè la musica non ha tanto
bisogno di soldi, ma solo di orecchie."
“C’era prima un lenzuolo bianco con delle scritte. Lo posso rivedere un
secondo? So che non ci può stare.
Un secondo solo, perché vuol dire
tanto per me quella cosa lì"
"Nella vita l’essenziale è avere passione per tutto, che siano i
rapporti personali, il lavoro o gesti quotidiani come preparare un
semplice caffè. Per me oggi l’essenziale è salire su un palco e
condividere le emozioni di quest’anno intenso
con le persone che l’hanno
reso possibile".
"Spero che tutto l'esercito sia veramente molto sereno,
in
tutto, e che non si facciano fazioni o qualcosa
del genere perchè chi
c'ha da ridire quella è la porta.
Noi vogliamo amarci!"
"L'amore, non come parola ma come atto è proprio importante; l'emozione
che una persona può provare davanti ad un amico,al compagno, alla
compagna... sì, davanti ad un pubblico... perchè davanti ad un momento di
smarrimento mentale mi sono ripreso semplicemente con una data, perchè
credo che ci sia un'energia, chiamata amore, sentimento o quello che ce
pare..."
“Mi piace cambiare pelle e mutare spesso, mi annoio a fare le cose
sempre uguali e in più sono dell’idea che si debba essere assolutamente
sinceri col proprio pubblico [...] Molti di quelli che parlavano di Mengoni solo quando si trattava di
pettegolezzi o di mie presunte frequentazioni personali
sono stati
costretti a commentare altre cose, ovvero successi di classifica, di
vendita, e di un tour che fa tutto esaurito ovunque”
On Stage n.64 - settembre 2013
"[...] Non passeranno sicuramente tante cose... tante cose non vengono mai
dimenticate. Sicuramente le cicatrici che lascia una storia... una
storia che magari non per forza hai vissuto tu... ma comunque una storia
che hai visto...
sono sempre visibili...''
"Penso di essere un impiegato della musica
che fa il suo lavoro con dignità"
"È una cosa sana dubitare di se stessi, e del lavoro
che
hai fatto. Se non avessi dubbi sarei già finito, non avrei limiti da
superare, obbiettivi da raggiungere... "
"È il rapporto con il pubblico che mi spinge a fare
musica, suonare dal vivo è la cosa che ti fa andare avanti,
ti rende
felice di fare questo mestiere.
Per me è la cosa più fica che c'è.
Essere in studio per registrare va bene, è ovvio, ma dopo un po' mi
sento un po' stretto. Invece quando suono dal vivo ogni sera è diversa,
ogni concerto è come se fosse l'ultimo, non sai cosa succederà domani e
quindi dai tutto quello che hai. Ogni sera quando salgo sul palco per me
è l'ultima volta, e quindi cerco di dare tutto, di sgolarmi, di
triturarmi le mani sulla chitarra...".
"La vita è una sola e sinceramente non so se dopo ce ne sia un
altra,quindi, cerco di godermela piu possibile e spero che tutti lo
facciano. Perseguo,ovviamente e sempre, la libertà assoluta del nostro
popolo e del mondo perché solo con la libertà riusciremo a capire che
l'unica cosa che conta veramente, in questo mondo, che noi diciamo molte
volte è un mondo di merda - ed invece non è un mondo di merda, bisogna
saperlo prendere - l'unica cosa che ho imparato io da quando sono nato
a questa parte è che veramente bisogna sempre mettere davanti il cuore e
basta, il resto è veramente, veramente noia!
Dal 2009 ho un godimento
diverso perchè delle persone, che trovo in ogni data qua davanti, hanno
permesso a me di aggiungere dei piccoli mattoncini di esperienza a
questa vita e al muro della mia piccola carriera!"
"Quest’anno è stato essenziale, questo tour è stato
essenziale. Non credo di essere cambiato, ma credo di aver capito quali
sono le cose che voglio e le cose che non voglio. Credo di aver imparato
a giocare con serietà e ad essere serio giocando. È stato un anno
veramente impegnativo.
Ma credetemi: non sono affatto stanco
e ho ancora
una gran voglia di correre"
"L'odio che mi lega a Donna Musica è molto difficile da
spiegare, io la odio perchè sono un suo schiavo, la odio perchè non
posso fare a meno di seguire ad un accordo, la odio perchè quando lei
chiama io devo essere lì e come odio tutte le dipendenze odio anche lei,
odio anche la musica"
"Le esperienze più negative sono quelle che ti insegnano
di più e devi
rendere grazie ad esse
per poi arrivare ad essere quello che sei"
"Ho lavorato con Ivano Fossati che rimane comunque un
intoccabile. Io non voglio neanche incontrare i miei miti, cioè io se
domani incontrassi David Bowie, cambierei strada, perchè non
voglio...
loro rimangono quello che sono, dei geni incredibili!"
"In quei momenti sono come in trance. E il pubblico mi riporta alla
realtà, facendo volare lanterne o aquiloni. È allora che insieme
diventiamo un’onda di energia: fiato e molecole [...] Non trovo tristi né la fine né l’inizio di un amore, che è quello di
cui parlo nelle mie canzoni. La fine è il temporale, l’inizio un
arcobaleno. È lì che la risenti, la parte animale che vive ancora
dentro di te”
"Durante il tour nella coda finale di In un giorno qualunque ho
iniziato ad abbracciare il pubblico.
Un modo di arrendermi"
"Sono un eroe che piange. Se provo un’emozione forte, è facile che mi
escano le lacrime. Per questo amo gli eroi latini, non quelli greci. E
mi piace pensare di avere dei poteri, ma sono anche per il difetto che
si vede."
Vanity fair n.47 - 27 novembre 2013
"Mi piace capire, molte volte poi quali sono le storie
che stanno
dietro al 'fanatismo' che può avere una persona diciamo per me..."
"L’immagine di quest’anno... io credo... la cosa che
abbiamo fatto ripetutamente per piu’ di 40 volte è salire su un palco... e
quindi la cosa, l’immagine che viene sempre è diciamo il Kabuki,
che sarebbe il telo che è davanti al palco...
e vedere comunque tutti
quei flash lì... quella è l’immagine - boh diciamo - con la quale mi piace un
po’ addormentarmi... perché è una delle immagini più belle di questo
mestiere".
Che Tempo Che Fa - 7 dicembre 2013
"Sembra un po’ da matti, però il compromesso è forse
il mezzo veramente per la libertà… il fatto di
scegliere
e di essere consapevole di questo compromesso
che tu fai con
te stesso..."
"Anche se canto qualcosa che non ho scritto, io ci sono
comunque. Se mi arrivano dei pezzi tendo sempre a modificarli, a
portarli verso di me. Poi, come disse De Gregori, siamo dei cantastorie e
se a volte canti quella di altri devi avere una buona dose
interpretativa, devi prendere il pezzo e cercare un'esperienza della tua
vita per collegarla a quella e fargli prendere un senso. Leggendo o
cantando certe frasi devi risalire a quelle sensazioni".
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmUOlo2HQuWmQzTqkCjaPr9NODx5G4qduthxAS_uOl1RcQDBqn-XmHrK2ulcS80AwIZhgqXWiU7dK28Wb5t5CMhjuPGSWW9G2dnBnG3XkrXQ_-M9xy4-YsIVN5OGRgK2r1I6oKGt99ZLA/s1600/marco+e+maurizo.jpg) |
Marco Mengoni e suo padre in un'immagine pubblicata dall'artista stesso sulla sua pagina facebook |
"Papà, io Marco Mengoni lo sono sempre stato,
da quando
sono nato"
"Per me quest’anno sarà come una cicatrice, rimarrà nella
mia anima. È stato bellissimo, il piu’ grande regalo è stato la
crescita. 'Fare' comporta il mettersi a confronto con moltissime cose e
situazioni, capire molto di più di te stesso e della direzione che vuoi
prendere"
"Io navigo su influenze molto varie, da Verdi e qualsiasi cosa
mi sia piaciuta nella vita. Alcuni pezzi, lo ammetto serenamente, sono
più deboli di me, ci sono pezzi che non avrei mai messo in un mio disco,
ma non dirò mai quali sono. Mi prendo il rischio, secondo me
fondamentale, di farmi consigliare da tante persone a me vicine, come la
mia manager. Ho il computer pieni di testi scritti da me che forse non
vedranno mai la luce.
Non sono puramente pop ma qualcosa cerco di farlo
entrare dentro la mia musica e in futuro i miei gusti sono certo avranno
sempre più spazio nel mio repertorio ".
''E
domani che cosa sarà? No, ovviamente son sempre io, ma credo che ci
sia un po' una crescita... l'unica cosa che sento veramente adesso,
l'unico cambiamento che sento veramente forte adesso, è sicuramente il
fatto
di scegliere, cioè di essere molto più libero,
di avere molto
meno più paura''
''Questo anno è stato un po'... boh... tutti i giorni un po' Natale, no?
Quindi, ovviamente nella lettera di Babbo Natale io non scrivo niente
perché ho già ricevuto tutto e anche se molte volte la
parola 'accontentarsi' mi sembra un po' strana, un po' brutta,
quest'anno io ho proprio goduto, quindi mi accontento di tutto quello
che c'è stato, anzi gioisco di tutto quello che c'è stato''
“Il coro più bello della mia vita”
"Gli occhi per me rappresentano e sintetizzano al meglio
le emozioni, in particolar modo quelle del Natale".
"Le prime date di questo tour ero molto impaurito, e quindi nella maggior parte dei pezzi mi capitava molto spesso di chiudere gli occhi. [...] Mi facevano degli urli che dovevano richiamare la mia attenzione e comunque dovevano farmi riaprire gli occhi... perché in ogni data succede qualcosa, in un pezzo che loro decidono, e questo è un modo loro per non farmi chiudere... cioè, la sorpresa è un modo per non far chiudere più gli occhi a me e [...] farmi rimanere comunque in mezzo a loro."
"L'essenziale è l'inno di questo anno. L'essenziale è salire sul palco...L'essenziale per me è vedere le persone davanti a me che hanno gli occhi così quando partoni i primi accordi di questa canzone... L'essenziale è il punto di rottura tra il vecchio e nuovo Marco. L'essenziale è la parte più emozionante di questo concerto".
L'Essenziale oggi è anche Incomparable. Ma questo è un altro discorso. Stay tuned!