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lunedì 1 aprile 2013

L'inconfondibile impronta del talento




 ...Ma cos'è il nuovo 
se non la sapiente miscela 
tra quanto di meglio il passato 
può offrire e gli azzardi tipici 
della gioventù?...

Marco Mengoni a Insieme - 27 marzo 2013 - Ph_ Lidia Borbone

Come il singolo L'Essenziale, con cui ha vinto le 63° edizione del Festival di Sanremo, l'ultimo lavoro di Marco Mengoni, #PRONTOACORRERE, è balzato subito al primo posto della classifica degli album più venduti in Italia. Era da molto tempo che le vendite (comprese quelle online) non suffragavano in modo così netto la vittoria della manifestazione: non solo, dunque, forte presenza sui social e sostegno “virtuale” per il ventiquattrenne artista, ma risultati concreti che ricollegano il paese reale con quello trasmesso dalle radio. Un feedback importante non solo da un punto di vista commerciale, ma segno che quando l'offerta musicale è scritta con sincerità e proposta con intensa partecipazione dal suo autore, il pubblico sa dare la propria risposta.

C'era molta attesa per questo nuovo album di Mengoni, e non solo per l'appassionato fanclub, ma anche per tutti coloro - critici, giornalisti, conduttori radiofonici, tuttologi vari – che dal 2009 ad oggi sono stati colpiti nel vivo dalla sua voce e dalla sua personalità, entrambe decisamente fuori dai cliché dell'ascolto quotidiano.
 

Che Marco avesse compiuto un grande lavoro su se stesso e sulla propria vocalità era emerso già dai due pezzi presentati a Sanremo: se la Natura ti ha messo in gola una Ferrari, non è necessario mandarla sempre a pieni giri, puoi permetterti di emozionare con la dolcezza di una partenza morbida, e ogni accelerazione avrà ancora più valore. A vent'anni è normale far vedere quanto sei veloce, un po' di tempo dopo puoi goderti ogni curva.

Ma la sorpresa che nasce nell'ascolto delle 15 tracce di #PRONTOACORRERE è dovuta al fatto che dopo poche battute di quel dolcissimo inno alla riscoperta della nostra verità più profonda che è #L'Essenziale, ci si dimentica di trovarsi a bordo di una Ferrari, e ci si gode il paesaggio. Non si ascolta “Mengoni”, ma la sua musica, si seguono i suoi testi, ci si abbandona alla tenerezza di un'immagine, ci si esalta su un ritmo, si sorride apprezzando una citazione, si prova un brivido e poi, appena finito, si vuole ricominciare daccapo, perché lo chef più abile è quello che sa farti alzare da tavola senza averti saziato.
 

Marco è stato affiancato da partners di prim'ordine nella realizzazione di questo lavoro, primo fra tutti Michele Canova, produttore tra i più dotati nel riuscire far esprimere il proprio meglio ad ogni artista.

E poi, come alcuni critici si affrettano ad elencare: Gianna Nannini, Pacifico, Pier Cortese, Cremonini, Ivano Fossatima come? Lui? Si! - Mark Owen dei Take That – ma dai? Veramente? Si! - e musicisti che hanno percorso tutto l'arco costituzionale del rock, dai Def Leppard a Beyoncè.

Tutti straordinari, tutti importanti nel loro apporto ad un giovanissimo, ma che Marco ha saputo metabolizzare, infondendo ad ogni pezzo, nella sua diversità, un'impronta inconfondibilmente personale.


Il gusto di Mengoni è eclettico, e non è certo un segreto, anzi una cifra che l'artista di Ronciglione ha sempre sottolineato come una ricchezza. Ma cos'è il nuovo se non la sapiente miscela tra quanto di meglio il passato può offrire e gli azzardi tipici della gioventù?


Se #Un'altrabotta ha il linguaggio dei ragazzi 'digital born' e il ritmo sciallato degli Earth Wind and Fire, se #Evitiamoci profuma del Battisti non più solo intimista di "Prendila così"  (coi critici di allora che si strappavano i capelli), se nella struggente #Natalesenzaregali ci sorprende un finale arioso di fiati alla Burt Bacharach, se #Prontoacorrere (e ancora di più la sua versione inglese Put The Light On) ha l'epicità degli anni Ottanta - ma non è “vintage” all'ascolto-, allora si deve tornare al nome sulla copertina, a quello che, per sua stessa ammissione, mette lo zampino dappertutto, compresa la grafica ed il packaging.

Anche l'incontro con autori a tutto tondo, grandi nomi con le cui canzoni è cresciuto, non ha relegato Marco al ruolo che gli è sempre più stretto di puro interprete. Lui sa volteggiare con leggerezza nel palpito sorridente di Gianna Nannini, sa essere il re infuriato e sferzante di Cesare Cremonini e crea un capolavoro insieme a Ivano Fossati. 


#Sparineldeserto è in tutto e per tutto un brano di oggi: il ritmo sotterraneo e incalzante snoda il testo visionario in una miriade di schiocchi, fruscii, sospiri, stacchi e voci, tutte realizzate da Mengoni con una intensità evocativa impressionante, mentre tastiere e fiati – sempre in sincope – ne destabilizzano ulteriormente la metrica. La voce quindi diventa l'unico elemento stabile, la guida in un deserto di sogni e miraggi in cui lo sperdimento poetico diviene il piacere sottile di una vertigine, che viene se possibile accentuata dal pezzo successivo, #Unaparola, un raffinato dance elettronico in cui il testo si avvita su se stesso, ripetendosi ossessivamente fino a scomparire. Che il poeta della legione straniera e dalla sabbia negli occhi trovi un buco nel tempo che lo catapulta in una disco lounge del XXI secolo? Mengoni sembrerebbe quasi suggerirlo...


Conoscendo la sua passione per l'immagine, lo avvertiamo sempre di più nel ruolo di regista oltre che di interprete di tutto questo ricco ed articolato lavoro, in cui la sapiente cura degli arrangiamenti – accettata da noi ancora con un po' di diffidenza, come artificio che inquina la sacra diade testo/melodia – rende l'ascolto sempre nuovo ed entusiasmante.
 

Marco sa indossare a pennello le felpe dei suoi coetanei in #Lavitanonascolta, il jeans griffato di un trentenne in #Avessiunaltromodo, una sciarpa che ondeggia al vento freddo in #20Sigarette, la t-shirt di un gruppo rock in #Nonmeneaccorgo, il chiodo da motociclista in #Igotthefear o la giacca un po' malinconica di #Nonpasserai, ma è sempre lui saldamente alla guida della sua voce straordinaria, che diventa strumento potente e finissimo per esprimere la gamma infinita di emozioni di un cuore giovane e di una nuova sorprendente intelligenza musicale. (mlml)




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